Demenza: gli omega-3 sono un anti age naturale e potente, e i ruoli che giocano nel contrastare o prevenire malattie dovute all'invecchiamento sono importanti.
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Le donne di mezza età con una buona forma fisica hanno quasi il 90% in meno di probabilità di sviluppare la demenza senile, dopo alcuni decenni, rispetto alle donne meno allenate. L'attività fisica, quindi, non agisce solo sulla salute cardiovascolare, ma può proteggere dal declino cognitivo tipico dell'età avanzata. Inoltre, se le donne che svolgono molto sport aerobico sviluppano demenza, i sintomi di tale condizione si manifestano in media 11 anni più tardi rispetto alle altre.
Lo riporta uno studio diretto da Helena Hörder, dell'Università di Göteborg, in Svezia, e pubblicato sul Neurology, la rivista medica del American Academy of Neurology. Leggi tutto l'articolo
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Gli Omega 3 migliorano le capacità cognitive e l'intelligenza negli anziani
Gli acidi grassi omega 3 sono essenziali per il mantenimento della salute cerebrale e della cosiddetta intelligenza fluida, cioè la capacità del cervello di affrontare nuove situazioni indipendentemente dalle conoscenze già acquisite. In particolare, alte concentrazioni di ALA (acido alfa linolenico), SDA (acido stearidonico) e ETE (acido eicosatrienoico), sono legate ad una migliore intelligenza fluida e a un maggiore volume della regione celebrale implicata in questa funzione, confermando come il decadimento cognitivo in età avanzata dipenda anche dallo stato nutrizionale.
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Declino cognitivo lieve negli anziani: omega-3 migliorano memoria e intelligenza
Negli anziani con declino cognitivo lieve, l’integrazione quotidiana con gli omega 3 favorisce alcune funzioni cerebrali, in particolare la memoria e la velocità di comprensione. I benèfici, osservabili con 720 mg di EPA e 480 mg di DHA al giorno, sono dovuti ai diversi meccanismi di azione dei due acidi grassi, come la capacità di migliorare le connessioni tra i neuroni, la trasmissione dei segnali nervosi e le proprietà antinfiammatorie. Leggi tutto l'articolo
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Demenza senile: il rischio si dimezza grazie ai folati
Negli anziani il rischio di demenza potrebbe essere influenzato dal livello di folato (vitamina B9) nel sangue, indipendentemente da quello di altre vitamine del gruppo B e dall'alimentazione seguita. In particolare, coloro che hanno concentrazioni più alte di folati mostrano un rischio di demenza inferiore del 50% rispetto a quelli con quantità più basse. Questi dati sono stati ottenuti da uno studio condotto su una popolazione, quella francese, il cui consumo medio di folati è piuttosto scarso. I risultati suggeriscono che l’integrazione con la vitamina B9 potrebbe avere un ruolo protettivo a livello cerebrale, quando il livello basale di folati nel sangue è basso.
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Morbo di Alzheimer: ecco come il DHA combatte la malattia nelle fasi iniziali
Gli effetti positivi che gli omega 3 esercitano sui pazienti colpiti da Alzheimer dipendono dallo stato di progressione della malattia: il trattamento nelle fasi iniziali garantirebbe risultati migliori. In particolare, il DHA, secondo numerosi studi, agisce tramite processi diversi ed interattivi e la sua efficacia dipende dai meccanismi con cui esercita i suoi effetti neuroprotettivi: antiamiloide, antiossidante, antiinfiammatorio e ipocolesterolemizzante. Leggi tutto l'articolo
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Malattia di Alzheimer: bevanda ricca di omega 3 migliora i sintomi e combatte l’atrofia cerebrale
Souvenaid, una bevanda contenente alte concentrazioni di DHA (1200 millligrammi), EPA (300 milligrammi), vitamine del gruppo B, e altre molecole, sarebbe in grado di migliorare la capacità di svolgere le attività quotidiane dei pazienti affetti da Alzheimer nella fase iniziale. Il prodotto, venduto in alcuni paesi del nord Europa, agirebbe direttamente sul cervello contrastando l’atrofia, soprattutto nella regione dell’ippocampo.
Sono questi i risultati di una ricerca presentata durante il 14° simposio internazionale sull’Alzheimer “Athens/Springfield Symposium on Advances in Alzheimer Therapy” che si è svolto ad Atene nel marzo scorso. Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell’Università di Saarland (Germania) nell’ambito di un progetto chiamato LipiDiDiet.
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Dieta mediterranea: contrasta l'atrofia del cervello e lo ringiovanisce di 5 anni
I benefici della dieta mediterranea non riguardano solo il sistema cardiovascolare, il diabete o l’obesità. Secondo un nuovo studio seguire un’alimentazione ricca di frutta,verdura, pesce, legumi e povera di carne, potrebbe anche ostacolare l’atrofia del cervello e l’invecchiamento cognitivo, negli anziani. Il consumo degli alimenti tipici della dieta mediterranea è infatti associato ad maggior volume cerebrale, pari a quello di un cervello di 5 anni più giovane, rispetto a quello di individui che non aderiscono a questo regime alimentare.
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Acidi grassi omega-3 e vitamine B: contro l’atrofia del cervello
Livelli adeguati di EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido docosaesaenoico) nel sangue migliorano l’effetto dell’integrazione con alcune vitamine del gruppo B nel contrastare l’ atrofia cerebrale, una condizione molto comune negli anziani.
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Acido folico: gli integratori prevengono la demenza?
La carenza di folati, derivati della vitamina B 9, è molto comune tra le donne in post-menopausa e sembra aumentare il rischio di demenza o di deterioramento cognitivo lieve, una forma di pre-demenza. I supplementi di acido folico potrebbero dunque avere un ruolo importante nella protezione dal declino cognitivo.
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Omega 3 DHA: l'impulso nervoso è migliore con l'olio di pesce
Svelati i meccanismi attraverso cui il DHA (acido docosaesaenoico) protegge la memoria: questo acido grasso omega-3 si accumula nell'ippocampo, regione del cervello coinvolta proprio nella memoria, dove è associato ad un aumento della trasmissione dell'impulso nervoso. Arricchire la propria dieta di questo nutriente, sia mangiando il pesce che ne è ricco, sia assumendo integratori di omega-3, potrebbe aiutare a proteggere il cervello durante l'invecchiamento.
L'omega 3 DHA migliora la potenza dell'impulso nervoso
Ad arrivare a queste conclusioni sono stati i ricercatori dell'University of Alberta di Edmonton (Canada), grazie ad uno studio i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Applied Physiology.
Omega 3 amici del cervello
Numerosi studi hanno evidenziato i benefici per il cervello derivanti dal consumo di pesce come il salmone, il tonno e le sardine.
Alla base di queste azioni positive ci sono gli omega-3, acidi grassi di cui questi pesci sono ricchi. Fra questi il più importante per il cervello è proprio il DHA.
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