Antinvecchiamento

Alzheimer: una bevanda ricca di omega-3 migliora i sintomi e contrasta l’atrofia cerebrale

Malattia di Alzheimer: bevanda ricca di omega 3 migliora i sintomi e combatte l’atrofia cerebrale

Souvenaid, una bevanda contenente alte concentrazioni di DHA (1200 millligrammi), EPA (300 milligrammi), vitamine del gruppo B, e altre molecole, sarebbe in grado di migliorare la capacità di svolgere le attività quotidiane dei pazienti affetti da Alzheimer nella fase iniziale. Il prodotto, venduto in alcuni paesi del nord Europa, agirebbe direttamente sul cervello contrastando l’atrofia, soprattutto nella regione dell’ippocampo. Sono questi i risultati di una ricerca presentata durante il 14° simposio internazionale sull’Alzheimer “Athens/Springfield Symposium on Advances in Alzheimer Therapy” che si è svolto ad Atene nel marzo scorso. Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell’Università di Saarland (Germania) nell’ambito di un progetto chiamato LipiDiDiet.



Nutrienti e regimi alimentari corretti contrastano l’Alzheimer

La malattia di Alzheimer è una patologia cronica e progressiva che colpisce circa il 5% della popolazione al di sopra dei 65 anni di età. Si stima che nel mondo circa 47 milioni di persone soffrono di questa malattia, in Italia 1 anziano su 10 ne è affetto. Il più comune e precoce sintomo dell’Azheimer è la perdita della memoria a cui si associano altri disturbi come la difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane, disturbi del linguaggio, disorientamento spaziale e temporale, alterazioni della personalità. I sintomi della malattia di Alzheimer sono dovuti alla presenza nel cervello di piccole placche, formate da una proteina detta Beta Amiloide e da matasse neurofibrillari di un’altra proteina, la proteina Tau Iperfosforilata. 


Entrambe sono prodotte dal cervello stesso, si accumulano e danneggiano i neuroni fino a distruggerli. Attualmente la malattia non è curabile, ma specifici farmaci e uno stile di vita corretto possono aiutare a prevenirla o rallentarne la progressione. Come è ormai noto anche l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento delle funzioni cognitive. Gli acidi grassi omega 3, EPA e DHA, grazie alla loro azione antinfiammatoria e neuroprotettiva aiutano a mantenere le funzioni cerebrali


 Oramai è accertato che il DHA rappresenti una delle sostanze più importanti per il corretto funzionamento del sistema nervoso, essendo il componente lipidico principale delle membrane dei neuroni. Tuttavia, anche se le ricerche basate su singoli nutrienti hanno dimostrato risultati promettenti, i più significativi si sono avuti da studi epidemiologici condotti seguendo veri e propri modelli alimentari, come ad esempio la dieta mediterranea, che si sono mostrati più efficaci nel mantenimento della funzione cognitiva, rispetto alle singole sostanze.



Una bevanda multi-nutriente protegge il cervello dall'atrofia

L'obiettivo di LipiDiDiet è stato quello di studiare l'impatto terapeutico dei lipidi, soprattutto omega-3, e altri fattori dietetici sulla protezione cerebrale e le prestazioni cognitive, durante l’ invecchiamento, la malattia di Alzheimer e la demenza. La sperimentazione clinica condotta dai ricercatori tedeschi, durata circa due anni, ha visto coinvolti pazienti nella fase precoce dell’Alzheimer, quella che precede la demenza vera e propria. Durante lo studio, ogni soggetto aveva consumato giornalmente Souvenaid, una bevanda prodotta da una nota azienda, formulata con alte dosi di DHA e EPA (rispettivamente 1200 e 300 milligrammi) e altri nutrienti ad azione neuroprotettiva, come uridina monofosfato, colina, fosfolipidi e vitamine del gruppo B.


I risultati hanno dimostrato che questa formulazione aveva migliorato le prestazioni dei pazienti nello svolgere le attività quotidiane. I soggetti che avevano consumato il prodotto, inoltre, rispetto a quelli che non lo avevano ricevuto, mostravano l’ippocampo (la regione del cervello coinvolta nel meccanismo della memoria) più grande, e una ridotta atrofia di tutto il cervello. Inoltre manifestavano risultati migliori nei test per la valutazione dell’orientamento spaziale. Secondo Tobias Hartmann, il neurologo che ha diretto lo studio, questi effetti sono molto incoraggianti, sebbene l’obiettivo principale della ricerca, cioè quello di vedere influenzata la funzione cognitiva globale, non abbia fornito risultati significativi. 


L’importanza di questo lavoro risiede nel fatto che abbia avuto un impatto positivo nella vita di pazienti nella fase precoce della malattia, uno stadio per il quale le informazioni a disposizione sono scarse e per cui non esistono trattamenti farmacologici efficienti.



Alcuni dettagli dello studio con Souvenaid

La ricerca è stata condotta su 321 soggetti di diverse nazioni europee affetti da Alzheimer nella fase di pre-demenza, diagnosticata tramite la determinazione di specifiche molecole e la valutazione del comportamento. I pazienti sono stati suddivisi in maniera casuale in due gruppi e hanno inconsapevolmente seguito due trattamenti differenti: uno ha consumato giornalmente 125 ml della bevanda in esame, l’altro invece ha ricevuto un placebo formulato senza nutrienti ma con lo stesso sapore, aspetto e calorie di Souvenaid. L’esito dello studio è stato misurato tramite particolari test che hanno valutato il declino cognitivo globale, e altri che hanno stimato principalmente gli effetti sulla memoria. Inoltre sono stati analizzati il sangue e il liquido cerebrospinale (la sostanza che circonda e protegge il cervello) di ogni soggetto.



L’effetto sinergico dei vari componenti alla base dei progressi osservati

I dati ottenuti da questo studio hanno dimostrato che il potenziale neuroprotettivo dei singoli nutrienti può essere notevolmente aumentato dalla combinazione con altre sostanze, grazie all’azione diretta principalmente alle membrane dei neuroni. Secondo gli studiosi, i vari nutrienti agiscono con diversi percorsi biologici che contribuiscono all’effetto complessivo. Queste azioni includono l’aumento del numero delle connessioni tra i neuroni, la trasmissione dei neurotrasmettitori, la protezione dei neuroni tramite la riduzione dello stress ossidativo e dell’infiammazione, la difesa delle cellule endoteliali e della barriera emato-encefalica che circonda il cervello, e infine la riduzione della proteina Beta Amiloide. 


I vantaggi ottenuti, le modalità di azione e la sicurezza del trattamento rendono questa combinazione di molecole e nutrienti di particolare interesse per il trattamento precoce in caso di Alzheimer, sebbene siano previsti studi ulteriori sull’azione del prodotto. Come descritto in precedenza, Souvenaid contiene una elevata concnetrazione di omega-3: 1200 mg di DHA e 300 mgi di EPA. Queste quantità possono essere consumate grazie all’integrazione con VitaDHA liquido; una sola fiala di questo prodotto contiene ben 1450 mg di DHA 330 mg di EPA. Per rimanere sempre aggiornato sulle ultime notizie dalla ricerca scientifica sugli Omega-3 iscriviti alla nostra newsletter


Fonte: Tobias Hartmann et al “Advances in Alzheimer's Therapy (AAT) congress, Athens, Greece; March 9- 12 2016.