Donna in Salute

Gravidanza: il pesce ricco di Omega-3 allontana il rischio di parto prematuro e aumenta il peso del neonato

Mangiare pesce in gravidanza? Meno rischi di parto prematuro

Il consumo di pesce ricco di Omega tre, almeno una volta a settimana, durante la gestazione, ridurrebbe il rischio di nascita pretermine. L’assunzione di 3 porzioni a settimana, inoltre, favorirebbe un maggior peso del bambino alla nascita. Una dieta che includa la giusta quantità di prodotti ittici è dunque consigliabile in gravidanza.

Questo è quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Creta e pubblicato sulla rivista American Journal of Nutrition.



Pesce in gravidanza sì o no? 

Il consumo di pesce contenente gli Omega-3 EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido docosaesaenoico) è associato a una riduzione del rischio di difetti nello sviluppo neurologico e dell’apparato visivo nel feto. La presenza di contaminanti dannosi per la salute, come metilmercurio, policlorobifenili (PCBs) e diossina, ha spinto  però molte persone negli ultimi anni a escludere il pesce dalla propria alimentazione, oppure ad assumere supplementi di olio di pesce purificato. Il metilmercurio è una molecola tossica facilmente assorbibile dai tessuti e dannosa per il cuore e il sistema nervoso. I PCB sono composti cancerogeni usati nei processi industriali e commerciali fino al 1977. 


Ora sono vietati ma possono essere ancora presenti in alcuni alimenti. Le diossine sono un gruppo di componenti tossici che agiscono a livello endocrino e immunitario. In ogni caso, come specificato dalle linee guida ufficiali del Dipartimento dell’Agricoltura Americano (USDA), per una corretta alimentazione il consumo di diverse varietà di pesce e frutti di mare è comunque consigliabile. Alle donne in gravidanza, allattamento o che intendono restare incinta e ai bambini al di sotto dei 12 anni, l’USDA raccomanda di consumare pesce in dosi sicure, cioè circa 340 grammi a settimana, inclusi 170 grammi di tonno bianco in scatola, evitando le specie ad alto contenuto di mercurio, come pesce spada, squalo o sgombro.



Effetti positivi sulla salute del bambino

La ricerca ha preso in esame 19 studi europei per un totale di 151.880 coppie madre-figlio. L’analisi dei dati raccolti ha mostrato che le donne che avevano consumato pesce più di una volta a settimana durante la gestazione, correvano un rischio inferiore dell’11-13% di parto prematuro, rispetto a quelle che lo avevano mangiato con minor frequenza. 


Le madri che lo avevano consumato almeno 1 o 2 volte a settimana avevano dato alla luce neonati con peso superiore di 8,9 grammi rispetto a quelle che non ne avevano consumato nemmeno uno. Il peso dei bebè era superiore di 15,2 grammi se  le madri avevano assunto almeno 3 porzioni di pesce a settimana.



Effetti positivi del pesce ricco di Omega-3

I risultati suggeriscono l’effetto positivo del pesce sul peso dei bambini alla nascita e sulla completa gestazione. Secondo i ricercatori tali effetti sarebbero dovuti all’azione di EPA e DHA . Un’ ipotesi confermata dal fatto che i risultati più marcati sul peso dei neonati sono stati osservati in donne che avevano consumato pesci grassi, cioè contenenti maggiori quantità di Omega-3. 


Durante la gravidanza il siero materno perde alte concentrazioni di DHA, e la sintesi degli acidi grassi polinsaturi nella placenta e nel feto è molto bassa. I livelli materni di Omega-3 e la funzionalità della placenta sono essenziali per un adeguato rifornimento al feto. Questo studio potrebbe mettere fine al dibattito sul consumo di pesce durante la gestazione, suggerendo alle donne di consumarne in giuste quantità.



 Fonte: Vasiliki Leventakou et al. "Fish intake during pregnancy, fetal growth, and gestational length in 19 European birth cohort studies"  Am J Clin Nutr 2014 99: 3 506-516; First published online December 11, 2013.