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Autismo: quale integratore per un bambino?


Salve, per aumentare le capacità cognitive e ridurre l'iperattività e il deficit di attenzione ed aiutare la comunicazione verbale di un bambino con disturbo autistico, quale integratore è più indicato? In quale posologia e per quanto tempo? Va somministrato ciclicamente? GRAZIE


Gentile signora, 


purtroppo non mi scrive l'età del suo bambino: le riporto perciò alcune indicazioni generali circa l'uso di omega‐3 nei bambini che soffrono di autismo e, più in generale, di disturbi dello spettro autistico (ASD). Innanzitutto, può l'omega-3 essere di aiuto in caso di autismo? Potenzialmente sì:


  • i soggetti con disturbi dello spettro autistico presentano spesso un deficit di Omega‐3 a livello delle membrane cellulari;
  • evidenze cliniche dimostrano che la reintroduzione con la dieta di tali nutrienti può portare ad una riduzione del comportamento aggressivo che spesso affligge l'autismo;
  • il DHA è l'omega‐3 più presente a livello delle membrane cellulari del sistema nervoso: per questo è proprio il DHA l'omega-3 che preferibilmente bisogna integrare nei bambini con disturbi dello spettro autistico.


Tra i nostri prodotti, VitaDHA liquido in fiale monodose è quello che contiene il più alto dosaggio di DHA per dose: ogni fiala da 6 g di olio aromatizzato apporta 1250 mg di DHA e 360 mg di EPA. Naturalmente è bene che questa integrazione alimentare venga previamente discussa e approvata dal medico curante o dallo specialista dell'autismo. La dose normalmente consigliata è di 1 fiala al giorno, prevedendo un’integrazione per un periodo di almeno 2 mesi. 


VitaDHA è prodotto utilizzando un olio di pesce molto puro e naturale, aromatizzato con olio essenziale di limone. Può essere assunto tal quale, dalla fiala stessa o versato su un cucchiaino, perché privo di odore/sapore di pesce e dal gusto gradevole. Oppure può essere aggiunto a yogurt bianco o alla frutta, formaggi spalmabili o frullati. 


Le raccomando nuovamente che l’eventuale supplementazione con VitaDHA venga seguita in accordo con il medico specialista, così che egli possa verificare e misurare i progressi nel tempo stabilendo anche, in base a queste valutazioni, la durata dell’integrazione. Resto a disposizione per ulteriori domande o per eventuali chiarimenti.


Cordiali saluti, 


Dott.ssa Rosaria Ramondino Farmacista e chimico farmaceutico