Speciali Omega-3

La salute ha gli omega-3 in bocca

Più omega 3 per restare in salute!

Sembra proprio essere questa la frase che riassume nel modo migliore possibile i risultati delle ricerche sugli effetti del consumo di questi acidi grassi sulla salute di denti e gengive.

Infatti oltre a proteggere cuore, arterie e sistema nervoso, questi nutrienti hanno anche altri importanti effetti positivi sulla salute, inclusi benefici esercitati nel cavo orale. Vediamo quali sono.


Azione antinfiammatoria per una bocca più sana...

In uno studio pubblicato nel 2010 sulla rivista Nutrion* un gruppo di ricercatori giapponesi ha dimostrato che l'incidenza della parodontite in chi ha bassi livelli di DHA (acido  docosaesaenoico) è 1,5 volte più elevata rispetto a quanto riscontrabile in chi ha alte quantità di questo Omega 3.

Secondo gli autori della ricerca questo effetto protettivo sarebbe basato sull'azione antinfiammatoria esercitata da questi nutrienti.

Gli autori dello studio non si sono fermati a questi risultati e l'anno successivo hanno pubblicato i risultati di un'analisi più ampia in cui l'attenzione è stata posta sull'associazione tra l'incidenza della parodontite e il rapporto tra acidi grassi Omega-6 e Omega-3 assunti con l'alimentazione.

E' noto, infatti, che questi due tipi di nutrienti esercitano un ruolo opposto nei confronti dell'infiammazione: mentre i primi promuovono la sintesi di molecole pro-infiammatorie, gli Omega-3 sono i precursori di molecole dall'attività antinfiammatoria.

Secondo quanto riportato sulle pagine di Prostaglandins, Leukotrienes, and Essential Fatty Acids**, la nuova analisi ha dimostrato che un rapporto tra Omega-6 e Omega-3 sbilanciato a favore dei primi è associato a una maggior frequenza di problemi di parodontite.

Questi risultati confermano che livelli elevati di Omega-3 proteggono da questa malattia delle gengive.


… ed efficacia antibatterica per una bocca più pulita

Gli esperti del Centro per la Ricerca sulla Salute Orale del College of Dentistry dell'Università del Kentucky (Lexington, Stati Uniti) hanno, invece, dimostrato per la prima volta che gli Omega-3 hanno delle proprietà antibatteriche.

In uno studio pubblicato su Molecular Oral Microbiology*** i ricercatori hanno testato la capacità di uccidere i batteri non solo del DHA, ma anche di altri due Omega-3 di origine alimentare, l'EPA (acido eicosapentaenoico) e l'ALA (acido alfa-linolenico).

L'analisi è stata estesa anche a particolari forme chimiche di questi tre nutrienti, gli esteri di etile, che, in molti casi, sono la forma in cui vengono assunti gli Omega-3.

Sia EPA, DHA ed ALA che i loro esteri hanno mostrato una potente azione antibatterica contro diversi microrganismi pericolosi per la salute orale.

Fra questi sono inclusi Streptococcus mutans, Candida albicans, Aggregatibacter actinomycetemcomitans, Fusobacterium nucleatum e Porphyromonas gingivalis.

Ancora più interessante il fatto che questa azione antibatterica è efficace già a dosi relativamente basse degli Omega-3 o dei loro esteri derivati.


Una nuova strada per i grassi amici della salute

Le ricerche, insomma, sembrano portare tutte verso la stessa conclusione: anche denti e gengive possono trarre beneficio dalle proprietà degli Omega-3.

Questi nutrienti si aggiungono, quindi, alla lista delle molecole naturali che mantengono la bocca in salute, dal calcio alle vitamine B12, C e D, dal magnesio al resveratrolo del vino e alle catechine del tè verde.

 

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Fonte

* Iwasaki M, Yoshihara A, Moynihan P, Watanabe R, Taylor GW, Miyazaki H, “Longitudinal relationship between dietary ω-3 fatty acids and periodontal disease”, Nutrition. 2010 Nov-Dec;26(11-12):1105-9. Epub 2010 Jan 25

** Iwasaki M, Taylor GW, Moynihan P, Yoshihara A, Muramatsu K, Watanabe R, Miyazaki H, “Dietary ratio of n-6 to n-3 polyunsaturated fatty acids and periodontal disease in community-based older Japanese: a 3-year follow-up study”, Prostaglandins Leukot Essent Fatty Acids. 2011 Aug;85(2):107-12. Epub 2011 May 20

*** Huang CB, Ebersole JL, “A novel bioactivity of omega-3 polyunsaturated fatty acids and their ester derivatives”, Mol Oral Microbiol. 2010 Feb;25(1):75-80