Sistema Cardiovascolare

L’ olio di krill può ridurre i trigliceridi nel sangue

Trigliceridi alti? L'olio di krill li abbassa

Gli integratori di olio di krill, estratto da minuscoli crostacei del Antartico, sono in grado di abbassare la concentrazione dei trigliceridi nel sangue di circa il 10%, in soggetti con trigliceridemia alta.

Lo rivela uno studio, pubblicato sulla rivista NutritionResearch, condotto dai ricercatori dell’Aker Biomarine di Oslo (Norvegia) e dell’intertek Cantox in Ontario (Canada).



Le proprietà del Krill

Il krill fa parte dello zooplancton, ed è costituito da un insieme di minuscoli invertebrati, prevalentemente appartenenti all’ordine Euphausiacea superba. L’olio estratto dal Krill è una fonte unica di Omega 3, in quanto l’ EPA (eicosapentaenoico) e il DHA (acido docosaesaenoico) in esso contenuti si trovano sotto forma fosfolipidica, ossia quella più affine e meglio utilizzabile dall’organismo. I fosfolipidi infatti sono i componenti principali di tutte le membrane cellulari Come garantito da diversi studi, gli Omega-3 sono in grado di ridurre il livelli di trigliceridi nel sangue I trigliceridi sono la forma di immagazzinamento dei grassi nell'organismo, e sono utilizzati come fonte di energia. Derivano soprattutto dagli alimenti e solo in piccola parte sono prodotti dall'organismo. Il valore della trigliceridemia, cioè della quantità di trigliceridi nel sangue, varia fra i 40 e 150 mg/dl.  Nel caso si riscontrino valori superiori al limite massimo si parla di ipertrigliceridemia. Questa rappresenta un importante fattore di rischio per le malattie cardiache.



Il krill abbassa i trigliceridi e aumenta l’indice di Omega-3

Per osservare l’azione degli Omega-3 contenuti nel Krill, i ricercatori hanno coinvolto 300 individui, tra uomini e donne, con un valore di trigliceridi nel sangue elevato, o al limite, quindi compreso tra i 150 mg/dl e i 499 mg/dl. I volontari sono stati suddivisi in 5 gruppi, in maniera del tutto casuale e non nota. Gli appartenenti a ciascun gruppo hanno ricevuto supplementi giornalieri con diverse quantità di olio di Krill: 0,5, 1, 2, o 4 grammi. Un gruppo ha invece ricevuto un placebo di olio di oliva Dopo 6 e 12 mesi di trattamento sono stati controllati i livelli di trigliceridi nel sangue di ognuno. I valori ottenuti hanno mostrato che in coloro che avevano assunto il supplemento, rispetto al gruppo placebo, si era verificata una diminuzione del 10% dei livelli di trigliceridi nel siero, dopo 12 mesi di trattamentoNon sembrava variare, invece, la concentrazione del colesterolo LDL, al contrario di come mostrato in altri studi con supplementi a base di olio di pesce. Ma, in base ai risultati, i ricercatori hanno concluso che in realtà sono sufficienti meno di 400  microgrammi al giorno di EPA e DHA per ridurre del 10% il livello dei trigliceridi nel siero. Inoltre, dai risultati è emerso che in seguito alla somministrazione della dose più alta di olio di Krill, l’indice di Omega-3, cioè la percentuale di Omega-3 sugli acidi grassi totali, aumentava del 70%. Anche con la dose minore di 0,5 grammi però l’aumento dell’ indice era significativo.



Olio di Krill riduce il rischio cardiovascolare

Riducendo la trigliceridemia e aumentando l’Indice di Omega-3, i supplementi di olio di Krill possono ridurre il rischio di patologie cardiovascolari e la morte cardiaca improvvisa. In ogni caso, considerando le variazioni individuali delle concentrazioni dei trigliceridi, sarà necessario proseguire con altri studi e con misure più numerose per ogni gruppo di trattamento, in modo da confermare queste scoperte. 



Fonte: Kjetil Berge,  Kathy Musa-Veloso, Melody Harwood,Nils Hoem, Lena Burri. “Krill oil supplementation lowers serum triglycerides without increasing low-density lipoprotein cholesterol in adults with borderline high or high triglyceride levels”. Nutrition Research, February 2014 Volume 34, Issue 2 , pp 126-133.