Sistema Cardiovascolare

Prevenzione cardiovascolare e omega-3

La sinergia di componenti specifici, tra cui omega 3 e monacolina K, riduce i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue e migliora la funzione endoteliale, per una efficace prevenzione cardiovascolare.


La prevenzione cardiovascolare di primo grado rappresenta oggi una delle migliori strategie per prevenire le patologie cardiovascolari come l’infarto del miocardio. Uno degli approcci preventivi più efficaci è rappresentato dalla somministrazione costante di integratori specifici, per la riduzione dei livelli di colesterolo LDL nel sangue. Questi tipicamente sono a base di sostanze che aiutano tra l'altro a mantenere sani i vasi sanguigni e il cuore. Cardiol Forte, l’integratore che unisce omega-3, monacolina k, coenzima Q10, idrossitirosoloacido folico, vitamine B12 ed E e piperina, grazie ai suoi componenti con efficacia dimostrata da studio clinico, offre la possibilità di ridurre significativamente i livelli di colesterolo LDL in abbinamento con uno stile di vita attivo e con una dieta controllata.



Indice

1. Patologie cardiovascolari

1.1 Aterosclerosi

1.2 Stress ossidativo, lipidi e formazione delle placche

2. Gli ingredienti di Cardiol Forte

2.1 Omega-3

2.2 Riso rosso fermentato

2.3 Coenzima Q10

2.4 Idrossitirosolo

2.5 Altri componenti

3. Studio clinico su Cardiol Forte

3.1 I risultati dello studio clinico

4. Fonti




Patologie cardiovascolari

Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morbilità, comorbidità e mortalità in tutto il mondo. L'origine della maggior parte delle malattie cardiovascolari è l'aterosclerosi, che è direttamente correlata ad un’alterazione dei parametri di stato lipidico (ovvero colesterolo totale, colesterolo LDL o “cattivo” e trigliceridi). Le attuali linee guida per la prevenzione cardiovascolare e il trattamento di queste patologie si basano sul sistema di valutazione sistematica del rischio coronarico (SCORE), che può valutare il rischio a 10 anni di malattie cardiovascolari fatali e il cui valore è stimato in base a età, sesso, pressione arteriosa sistolica, abitudine al fumo e concentrazione di colesterolo totale. Quest’ultima dipende principalmente dalla sintesi del colesterolo e dalla capacità di assorbimento. L'equilibrio tra questi processi è responsabile del mantenimento dell'omeostasi del colesterolo. Oltre al colesterolo totale anche un valore di colesterolo LDL alto è un rischio ben noto per le malattie cardiovascolari. Dunque entrambi i fattori, in aggiunta a stress ossidativo e infiammazione, condizioni spesso associate all’obesità, predispongono la comparsa di un fattore di rischio molto importante per le patologie cardiovascolari: l’aterosclerosi.





Aterosclerosi

L'aterosclerosi è una malattia cronica ad eziologia complessa, che comporta una lesione locale precoce delle arterie, seguita da deposito di lipidi, proliferazione del tessuto fibroso, ispessimento locale dell’arteria e, infine, formazione di placche. Quando si forma una placca ateromatosa si crea un restringimento a livello dell’arteria, una stenosi. Questa causa un insufficiente apporto di sangue arterioso. Inoltre le placche ateromatose sono altamente instabili e possono andare incontro a rottura, determinando la comparsa di trombi che occludono l’arteria e danno origine alle patologie cardiovascolari quali l’infarto. La patogenesi dell’aterosclerosi non è stata completamente chiarita, ma si associa a disturbi del metabolismo lipidico, danno alle cellule endoteliali, infiammazione e disfunzione immunitaria, che coinvolgono macrofagi, cellule endoteliali, cellule muscolari lisce vascolari e piastrine. Tra i fattori scatenanti due risultano maggiormente importanti: lo stress ossidativo e gli elevati livelli di lipidi nel sangue.





Stress ossidativo, lipidi e formazione delle placche

Lo stress ossidativo è il principale responsabile della formazione delle placche ateromatose, insieme agli elevati livelli di colesterolo LDL. La produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) in risposta a stimoli infiammatori, determina l’ossidazione del colesterolo LDL, un fenomeno noto come perossidazione lipidica. Quando ossidato, il colesterolo LDL ha la tendenza a formare delle placche che si depositano a livello delle arterie e che determinano la comparsa di un danno alle cellule endoteliali e dell'induzione dell'espressione di fattori pro-infiammatori nelle cellule endoteliali. Il meccanismo con cui il colesterolo LDL ossidato forma delle placche passa attraverso i macrofagi. Infatti, questo tipo di colesterolo mostra una forte affinità per un particolare tipo di recettori (scavenger) presenti sui macrofagi mononucleati. Il legame del colesterolo LDL ossidato a tali recettori causa attivazione, proliferazione, aggregazione e degenerazione dei macrofagi. Alla fine di questo processo i macrofagi vanno incontro a morte cellulare e diventano cellule schiumose, che poi si aggregano per formare le placche lipidiche.





Gli ingredienti di Cardiol Forte

Per una efficace prevenzione cardiovascolare che contrasti lo stress ossidativo e i livelli di lipidi nel sangue, si può ricorrere all’utilizzo di integratori a base di nutraceutici specifici per il trattamento di queste condizioni. Cardiol Forte è un integratore alimentare a base di acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA), monacolina K (10 mg) da riso rosso fermentato (RYR), i cui componenti hanno dimostrato di avere azione ipolipemizzante e/o protettiva endoteliale, idrossitirosolo (polifenolo che si ricava dal frutto dell’olivo), coenzima Q10, acido folico (vitamina B9), vitamina B12 e vitamina E, piperina.





Omega 3

Gli acidi grassi omega-3 sono acidi grassi polinsaturi a catena lunga (PUFA) e comprendono l'α-linolenico (ALA; 18:3), l'acido eicosapentaenoico (EPA; 20:5) e l'acido docosaesaenoico (DHA; 22:6). EPA e DHA derivano principalmente dal consumo di pesce o di olio di pesce. L'ALA invece si ottiene principalmente attraverso l'assunzione di semi di lino, semi di chia e noci. EPA e DHA possono essere sintetizzati nel corpo umano utilizzando l'ALA come precursore. Tuttavia, questa conversione rappresenta solo il 6% di EPA e <4% di DHA. L'interesse per gli acidi grassi omega-3 è nato dalle osservazioni epidemiologiche delle popolazioni della costa occidentale della Groenlandia in cui si è osservata una ridotta incidenza di dislipidemie e mortalità per infarto miocardico rispetto ad altre popolazioni europee. La spiegazione di questo fenomeno risiede nel fatto che tali popolazioni consumano grandi quantità di pesce, e di conseguenza di omega 3 e di EPA in particolare, e dall’EPA si forma una molecola chiamata TXA3 che è una sostanza non aggregante, ovvero determina una minore efficienza dell'aggregazione piastrinica, una minore tendenza alla formazione di trombi e, di conseguenza, una minore incidenza di aterosclerosi. Pertanto, la somministrazione di omega 3 può ridurre la progressione delle lesioni aterosclerotiche, oltre a migliorare le proprietà emodinamiche e fisiche delle grandi arterie. Oltre a questo, gli omega-3 contribuiscono alla prevenzione cardiovascolare grazie ai seguenti effetti:

  • effetto antinfiammatorio e antiaritmico;
  • riduzione dei trigliceridi plasmatici;
  • vasodilatazione e riduzione della pressione sanguigna;
  • miglioramento della funzione arteriosa ed endoteliale.





Riso rosso fermentato

Il nutraceutico riso rosso fermentato si ottiene dalla fermentazione del riso (Oryza sativa) da parte dei lieviti (M. pilosus, M.floridanus, M. ruber e Pleurotus ostreatus). Nel caso di Cardiol Forte, il lievito utilizzato è Monascus purpureus. Il tipico colore rosso è dovuto alla presenza di pigmenti prodotti dalla fermentazione secondaria. La fermentazione del lievito e del riso produce un complesso di sostanze chiamate monacoline che hanno riconosciute proprietà anti-colesterolo che supportano la prevenzione cardiovascolare. La concentrazione di monacoline più comunemente utilizzata raggiunge solitamente l'1,9% ed esistono diversi tipi di monacoline in base al ceppo di lievito utilizzato e alle condizioni di fermentazione. Uno di questi sottotipi è la monacolina K, un analogo della lovastatina che presenta gli stessi effetti anti-colesterolo del farmaco ma senza gli effetti collaterali tipici delle statine. Il suo meccanismo d'azione principale è quello di inibire l'enzima che controlla la velocità della via di sintesi del colesterolo. Secondo le ultime linee guida delle società europee di cardiologia e aterosclerosi per la gestione e il trattamento delle dislipidemie, l'uso di monacolina K può essere preso in considerazione in pazienti con livelli elevati di colesterolo totale che non si qualificano per il trattamento con statine in base al rischio globale stimato di patologie cardiovascolari. In particolare, le linee guida raccomandano l'uso di 5-10 mg/die di monacolina K in questi soggetti.




Coenzima Q10

Il coenzima Q10, noto anche con il nome di ubichinone, è un composto che viene sintetizzato naturalmente nel corpo umano e che viene utilizzato dalle cellule per diversi processi cellulari tra cui:

  • respirazione aerobica e metabolismo aerobico;
  • respirazione cellulare;
  • metabolismo ossidativo.

Oltre a partecipare a diversi processi cellulari, il coenzima Q10 ha proprietà antiossidanti, ovvero protegge le cellule dall’azione dei radicali liberi, sostanze in grado di causare danni a diverse strutture cellulari tra cui membrane, lipidi di membrana e DNA. Per tale motivo il livello  del coenzima Q10 nel sangue viene spesso utilizzato negli studi come misura dello stress ossidativo. Le proprietà antiossidanti conferiscono al coenzima Q10 un ruolo importante nella prevenzione cardiovascolare e nel trattamento di alcune patologie cardiache. Ad esempio si è visto come l'integrazione con CoQ10, nei pazienti con insufficienza cardiaca da moderata a grave, è associata alla riduzione dei sintomi e alla riduzione degli eventi cardiovascolari avversi maggiori. Inoltre è stato osservato che tre pazienti su quattro con malattie cardiache hanno bassi livelli di coenzima Q10 e che i livelli plasmatici nei pazienti con cardiopatia ischemica e cardiomiopatia dilatativa sono molto più bassi rispetto a quelli dei controlli.





Coenzima Q10 e statine

Il coenzima Q10 inoltre risulta molto utile nella prevenzione e nel miglioramento della sintomatologia muscolare legata al consumo di statine o statino-simili. Le statine o statino-simili sono farmaci comunemente utilizzate per abbassare il colesterolo. Sono spesso noti i loro effetti secondari a livello muscolare quali crampi e miopatie. Per questo, sono su tali problematiche stati compiuti diversi studi clinici che hanno messo in evidenza come l'integrazione di coenzima Q10 ha migliorato i sintomi muscolari associati alle statine, il che implica che l'integrazione di coenzima Q10 può essere un approccio complementare per gestire la miopatia indotta da statine o statino-simili. In particolare il coenzima Q10 ha migliorato (rispetto al placebo) il dolore muscolare, la debolezza muscolare, i crampi muscolari e la stanchezza muscolare, indipendentemente dalle dosi di somministrazione (100-600 mg/die) o dal tempo di integrazione (da 30 giorni a 3 mesi).





Idrossitirosolo

L’idrossitirosolo è un fenolo anfipatico che si ricava dal frutto dell’olivo e che, secondo il parere dell'EFSA del 2011 e il regolamento CE 432/2012, è l'unico "alimento" ufficialmente riconosciuto per avere un evidente effetto sulla salute se consumato regolarmente (per oli che contengono almeno 5 mg di idrossitirosolo in 20 g di olio). A questo proposito l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha pubblicato la seguente indicazione sul ruolo nella protezione dell’ossidazione del colesterolo LDL: “Un'assunzione giornaliera di 20 g di olio d'oliva, che contiene almeno 5 mg di idrossitirosolo fornisce gli effetti benefici attesi”. L'idrossitirosolo esercita molte proprietà bioattive, tra cui proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, cardioprotettive, citoprotettive, e regolatorie endoteliali e vascolari. Per quanto riguarda la prevenzione delle patologie cardiovascolari, oltre alla sua capacità antiossidante, è stato affermato che l'idrossitirosolo inibisce l'aggregazione piastrinica, la tossicità cardiaca cronica, l'espressione delle proteine legate all'invecchiamento, nonché l'attenuazione delle alterazioni metaboliche del glucosio, dei trigliceridi e del colesterolo totale. In particolare però i suoi effetti benefici sono legati alla sua capacità antiossidante che determina:

  • la capacità di ridurre l’ossidazione del colesterolo LDL, prevenendo così la formazione di placche di aterosclerosi;
  • un effetto benefico sulle lipoproteine ad alta densità (HDL), le quali svolgono un ruolo centrale nel trasporto inverso del colesterolo, rimuovendo il colesterolo in eccesso dalle cellule periferiche (capacità di efflusso di colesterolo). È stato osservato che l’integrazione con idrossitirosolo conferisce una protezione antiossidante locale alle HDL migliorandone la funzionalità;
  • un potenziale antiossidante mirato ai mitocondri nell'endotelio infiammato. Si è visto che il trattamento delle cellule endoteliali con idrossitirosolo sopprime l'angiogenesi infiammatoria, riduce la produzione di sostanze ossidanti e aumenta l'attività degli enzimi antiossidanti presenti nel nostro organismo come la superossido dismutasi.






Altri componenti

Tra gli altri componenti di Cardiol Forte abbiamo la piperina e le vitamine B9 (acido folico), B12 ed E.





Piperina

La piperina (PIP) è un alcaloide presente in diverse specie di pepe, principalmente Linn. e P. longum, in concentrazioni variabili dal 5 all'8%. Nel caso di Cardiol Forte la piperina deriva dal Piper nigrum. Presenta diverse proprietà tra cui:

  • capacità di proteggere i vasi sanguigni in caso di ipertensione;
  • protezione delle cellule dallo stress ossidativo;
  • capacità di inibire alcune molecole responsabili dell’avvio dei processi infiammatori.

Diversi studi hanno mostrato come la piperina sia inoltre in grado di proteggere i cardiomiociti dai danni indotti da ischemia/riperfusione, riducendo il danno cellulare e il processo di morte cellulare programmata (apoptosi). Inoltre, la piperina grazie alla sua capacità di incrementare la secrezione salivare e gastrica, stimola la digestione, migliorando l'assorbimento intestinale di molti nutrienti come il coenzima Q10.





Vitamine B9 e B12

La vitamina B9 (acido folico) e la vitamina B12 (cobalamina) appartengono alle vitamine del complesso B, le quali sono implicate in numerosissimi processi e funzioni cellulari tra cui una corretta sintesi dei globuli rossi e funzioni antiossidanti. La vitamina B12 in particolare presenta proprietà antiossidanti che includono neutralizzazione diretta delle specie reattive dell'ossigeno (ROS), stimolazione indiretta dell'eliminazione dei ROS mediante conservazione del glutatione, modulazione della produzione di citochine e fattori di crescita per offrire protezione dallo stress ossidativo indotto dalla risposta immunitaria e riduzione dello stress ossidativo indotto dall'omocisteina. L’omocisteina è una sostanza che, se presente in elevate quantità (condizione nota come iperomocisteinemia) provoca diverse problematiche e risulta essere un fattore di rischio per le problematiche cardiovascolari. La vitamina B9 e B12 prendono parte a numerosi processi coinvolti nel metabolismo dell’omocisteina, come ad esempio il contrasto all'accumulo nell'organismo. Tale accumulo è negativo perchè potrebbe aumentare la probabilità di infiammazione corticale, stress ossidativo e conseguente danno ai mitocondri e ai filamenti di DNA. Ciò significa che una riduzione dei livelli di vitamina B9 e B12 potrebbe provocare un aumento dell’omocisteina plasmatica.





Vitamina E

La vitamina E (α-tocoferolo) è un importante antiossidante liposolubile che elimina alcune sostanze antiossidanti (radicali perossilici) e quindi interrompe il processo di ossidazione degli acidi grassi polinsaturi e di altre strutture cellulari. In presenza di vitamina E, i radicali perossilici reagiscono e si combinano con essa piuttosto che le strutture cellulari. In questo modo la reazione a catena della produzione di radicali perossilici viene interrotta e viene impedita l'ulteriore ossidazione dei lipidi della membrana. L'attività antiossidante della vitamina E può essere responsabile della regolazione di diversi enzimi coinvolti nella diffusione del segnale. La vitamina E può legarsi direttamente agli enzimi coinvolti nella generazione di mediatori lipidici o alle proteine di trasporto coinvolte nella trasduzione del segnale ed inoltre è stato dimostrato che l’integrazione con vitamina E migliora le risposte immunitarie cellulo-mediate e umorali con aumento della proliferazione dei linfociti, dei livelli di immunoglobuline, delle risposte anticorpali, dell’attività delle cellule natural killer e della produzione di interleuchina. In aggiunta, la vitamina E ha anche effetti antinfiammatori. Questo è stato dimostrato dai risultati di uno studio clinico controllato randomizzato, in cui si è visto che l'integrazione di vitamina E riduce notevolmente i biomarcatori dell'infiammazione vascolare e sistemica.





Studio clinico su Cardiol Forte

La sinergia dei componenti di Cardiol Forte è stata indagata in uno studio monocentrico, in doppio cieco e controllato su placebo, pubblicato ad aprile 2020 ed eseguito presso 4 strutture italiane:

  • Unità di prevenzione cardiovascolare, Unità di Anestesiologia e Terapia Intensiva e Unità di Cardiologia e Terapia Intensiva Cardiologica presso il Dipartimento ospedaliero dell’ASL di Frosinone;
  • Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche presso Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna;
  • Unità di Pneumologia presso il Dipartimento di Medicina Interna dell’Università dell'Aquila;
  • Policlinico Umberto I dell’Università “La Sapienza” di Roma.

Degli 80 pazienti arruolati, 75 hanno completato lo studio (37 nel gruppo Cardiol Forte e 38 nel gruppo di controllo con placebo) che è stato realizzato per un periodo totale di 18 settimane (8 settimane di trattamento + 2 settimane di interruzione + 8 settimane di trattamento). Sono stati valutati i seguenti parametri:

  • Colesterolo totale, colesterolo LDL e colesterolo HDL
  • Trigliceridi
  • Funzionalità dell’endotelio (mediante misurazione della funzionalità flusso mediata).






I risultati dello studio clinico

Dopo 8 settimane di trattamento, i livelli di colesterolo LDL sono stati ridotti del 17% nel gruppo Cardiol Forte e del 6,4% nel gruppo di controllo, rispetto al basale (visita 1). Questi cambiamenti sono stati persistenti fino alla fine del periodo di wash out (visita 2), con un'ulteriore riduzione del 23,5% nel gruppo Cardiol Forte e del 14,1% nel controllo. Alla fine dello studio (visita 3), il colesterolo LDL nel gruppo che aveva utilizzato il Cardiol Forte era ridotto del 34,3%, mentre nel gruppo di controllo del 22,6%. I livelli di colesterolo totale e trigliceridi sono stati significativamente ridotti durante lo studio nel gruppo  che aveva utilizzato il Cardiol Forte, mentre nel gruppo di controllo il colesterolo totale è stato ridotto dell'8,5 ± 5,18% e non è stata osservata alcuna variazione nei livelli di trigliceridi. Il colesterolo HDL-C non è cambiato in entrambi i gruppi. Nel gruppo che aveva utilizzato il Cardiol Forte, la FMD (flow mediated dilatation) è migliorata significativamente rispetto al placebo. La funzionalità dell’endotelio e la capacità vasodilatativa del circolo arterioso è infatti aumentato del 18,8 ± 3,2% dopo 8 settimane di trattamento e un ulteriore aumento è stato osservato alla visita 2 del 22,9 ± 4,4% e alla visita 3 del 39,3 ± 5,2%. Nel gruppo di controllo, la FMD è invece aumentata del 10,9 ±4,2% alla visita 1 e del 17,1 ±5,2% alla visita 3. Questo dato è di particolare interesse perché una meta-analisi di 35 studi (17.280 pazienti totali) ha indicato che ogni aumento dell’1% della FMD (flow mediated dilatation) è associato ad una riduzione del 12% degli eventi cardiovascolari previsti (rischio relativo= 0,88, IC al 95%: 0,84-0,91, p <0,001). In conclusione, un integratore alimentare come Cardiol Forte, contenente componenti ipolipemizzanti e antiossidanti, in associazione con un cambiamento dello stile di vita e una dieta controllata, può ridurre significativamente i livelli di colesterolo e migliorare la funzione endoteliale, riducendo così il rischio cardiovascolare nei pazienti con ipercolesterolemia da lieve a moderata.



Fonti

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