Diabete di tipo 2: un aiuto dagli Omega 3 EPA e DHA?
L’alta concentrazione di Omega 3 nel siero può proteggere dal diabete di tipo 2. Negli uomini di mezza età, infatti, l’elevato consumo di pesce, ricco di acidi grassi polinsaturi, soprattutto EPA (acido eicosapentaenoico) DHA (acido docosaesaenoico) e DPA (acido docosapentaenoico) sembra associato a una riduzione di circa il 30% del rischio di sviluppare la malattia.
Questi dati provengono da uno studio condotto presso la University of Easter Finland di Kuopio (Finlandia), nell’ambito di un progetto di ricerca epidemiologico iniziato nel 1980. Il lavoro, pubblicato sulla rivista Diabetes Care, getta nuova luce sull’associazione tra consumo di pesce e il rischio di diabete,
Omega-3 e diabete di tipo 2: un legame poco chiaro
L’olio di pesce è ricco di Omega -3, in particolare di DHA, EPA, DPA e in misura minore di ALA (acido alfa linoleico) presente principalmente nell’olio di semi
Queste molecole svolgono diverse funzioni nell’organismo e sono note per la loro presenza nelle membrane cellulari, per il mantenimento della loro integrità e per l’ azione antinfiammatoria
Gli Omega-3 sono anche in grado di abbassare i livelli plasmatici di trigliceridi, riducendo il rischio cardiovascolare.
Queste loro proprietà hanno suggerito, negli ultimi anni, che gli Omega-3 potessero contrastare l’insorgenza del diabete di tipo 2.
Questo è la forma più comune di diabete ed è caratterizzato da una scarsa risposta all’insulina.
Uno dei principali fattori predisponenti al diabete è il sovrappeso.
In realtà il legame tra Omega -3 e la patologia diabetica è piuttosto contraddittorio.
Alcuni studi infatti riportano evidenze sul ruolo protettivo di questi acidi grassi polinsaturi, altri invece non confermano il legame.
D’altra parte è stato confermato che il controllo del peso, l’esercizio fisico e l’assunzione di acido linoleico sono fattori che riducono il rischio di diabete di tipo 2
L’azione protettiva di DHA, EPA e DPA
I ricercatori hanno coinvolto 2212 uomini finlandesi, sani, che all’inizio dello studio, tra il 1984 e il 1989, avevano un’età compresa tra i 42 e i 60 anni.
Di ogni soggetto è stata analizzata la concentrazione sierica di DHA, EPA, DPA, e ALA
Inoltre è stata determinata, con l’ analisi dei capelli, la concentrazione del mercurio, un metallo che si accumula facilmente nei pesci, in grado di modificare gli effetti degli Omega-3 nell’organismo umano.
Durante il periodo di follow up, di circa 19 anni, 422 uomini avevano sviluppato il diabete di tipo 2.
Suddividendo i soggetti in 4 gruppi, in base a 4 range di concentrazione di Omega-3, i ricercatori hanno osservato che per gli uomini che avevano assunto una maggior quantità di EPA + DHA + DPA, il rischio di essere colpiti dal diabete era più basso del 33% rispetto a quello di coloro che mostravano la concentrazione minore.
Non erano evidenti invece associazioni tra l’insorgenza del diabete e le concentrazione di ALA, di EPA + DHA o di mercurio
Omega-3, alimentazione varia e esercizio fisico per prevenire il diabete
Secondo i ricercatori gli effetti osservati potrebbero esser dovuti alla capacità degli Omega-3 di ridurre l’ adiposità, l’ipertensione e l’infiammazione, tutti fattori di rischio per il diabete di tipo 2.
E probabilmente anche per la loro azione sul metabolismo dei lipidi e del glucosio stesso.
I risultati di questo studio dunque confermano che una dieta ricca di pesce ad alto contenuto di Omega-3, come salmone, sardine, alici e aringhe, può aiutare a prevenire la patologia diabetica, insieme ovviamente ad un corretto stile di vita, caratterizzato da esercizio fisico, controllo del peso e buona alimentazione.
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Fonte: Virtanen JK, Mursu J, Voutilainen S, Uusitupa M, Tuomainen TP.” Serum omega-3 polyunsaturated Fatty acids and risk of incident type 2 diabetes in men: the kuopio ischemic heart disease risk factor study” Diabetes Care. 2014 Jan;37(1):189-96. doi: 10.2337/dc13-1504.
Buongiorno, sono un cardiopatico da diversi anni ,assumo diversi medicinali tra cui la cardioaspirina, e sono diabetico di tipo 2. Sto assumendo omega 3, per abbassare la glicemia. La mia domanda da voi da esperti è, cosa ne pensate? Grazie.
Gentile Vincenzo,
secondo alcuni studi una dieta ricca acidi grassi omega-3 può ridurre il 30% del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, insieme ovviamente ad un corretto stile di vita, caratterizzato da esercizio fisico, controllo del peso e corretta alimentazione.
Gli effetti potrebbero essere dovuti alla capacità degli omega-3 di ridurre l’adiposità, l’ipertensione e il per il loro effetto antinfiammatorio, fattori di rischio per questa patologia.
Nel caso di diabete conclamato, come nel suo caso, un giusto apporto di omega‐3 EPA e DHA (almeno 1 g al giorno) è utile per diversi aspetti che caratterizzano la patologia, come:
• infiammazione, aiutano la riduzione dello stato pro‐infiammatorio e pro‐trombotico, tipici del diabete;
• circolazione, favoriscono la normale circolazione periferica;
• funzione cardiaca, favoriscono la normale funzione del cuore;
• vista e sistema nervoso, contribuiscono a mantenere la capacità visiva e la funzione celebrale.
Gli omega-3, se accompagnati da uno stile di vita sano e attivo, sono quindi utili per migliorare la salute dell’individuo affetto da diabete di tipo 2.
Cordiali saluti,
Beatrice Iozzino, farmacista