Cancro e tumori: Gli studi sugli omega 3 e sue applicazioni
Tutti gli studi e le applicazioni degli Omega-3 per cancro e tumori. Scopri i vantaggi e i benefici delle sostanze naturali come gli Omega-3 sul corpo.
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L'integrazione con EPA e DHA può aiutare a prevenire e curare le ferite causate dalla mucosite, l'infiammazione della mucosa del cavo orale che rappresenta una complicanza grave e frequente nei pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia. Secondo uno studio recente, infatti, il trattamento con integratori di omega-3 è in grado di ridurre il dolore e la durata della mucosite in pazienti ospedalizzati.
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Tumore gastrointestinale: gli omega-3 riducono la ripresa post operatoria
Nei pazienti affetti da tumore del tratto gastrointestinale e sottoposti all’intervento chirurgico, gli integratori di omega-3 stimolano la funzione immunitaria, riducono l’infiammazione e migliorano lo stato nutrizionale, facilitando così il recupero e riducendo i tempi del ricovero ospedaliero. Sebbene siano necessari ulteriori studi per confermare questi effetti positivi, l’uso dei supplementi a base di EPA e DHA è consigliabile per la gestione del periodo postoperatorio.
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Tumore della prostata: la carenza di antiossidanti peggiora la malattia
Lo scarso consumo di alimenti e integratori ricchi di composti antiossidanti è associato con una maggiore aggressività del tumore della prostata. Al contrario, il rischio di sviluppare forme gravi è ridotto di circa il 70% negli uomini colpiti dalla malattia il cui consumo di carotenoidi, vitamine C ed E, flavonoidi e isoflavoni è molto alto. Si può ipotizzare che in futuro l'adeguata alimentazione e l’uso di integratori a base di sostanze antiossidanti possano rappresentare una strategia per contrastare l’aggravarsi di questo diffuso tumore.
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Cancro alla prostata: meno possibilità di sopravvivere se la la vitamina D è bassa
Sembra esserci un'associazione tra gli alti livelli di vitamina D nel sangue e la maggiore probabilità di sopravvivere al tumore della prostata. Gli uomini con una concentrazione più elevata della vitamina, misurata prima della diagnosi della malattia, mostrano un rischio inferiore del 28% di morire, rispetto a quelli con concentrazioni più basse. Leggi tutto l'articolo
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Cancro al colon retto: la curcumina rende più efficace la chemioterapia?
La curcumina, un componente biologicamente attivo estratto dalla curcuma, sembra in grado di alterare il microambiente che circonda le cellule del cancro del colon-retto, potenziando gli effetti della chemioterapia e riducendo i fattori che promuovono lo sviluppo tumorale.
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EFSA: nessuna relazione tra EPA,DHA e cancro alla prostata
Non vi sono prove scientifiche che dimostrino l’associazione tra l' EPA (acido eicosapentaenoico), il DHA (acido docosaesaenoico) e il rischio di cancro alla prostata. Si esprime così l’ Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) in un documento che conferma, inoltre, la sicurezza degli Omega tre, e la possibilità di aumentare la dose massima di assunzione giornaliera dell’olio ricco di EPA e DHA estratto dall’ alga Schizochytrium, per la popolazione adulta.
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Cancro alla prostata: l’EPA ne diminuisce lo sviluppo
Gli Omega-3 presenti nella prostata rallentano la progressione del cancro. In particolare, la concentrazione di EPA (acido eicosapentaenoico) misurata direttamente nel tessuto prostatico, piuttosto che nel sangue o stimata dalle abitudini alimentari, è associata ad un minor avanzamento del tumore.
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Cancro alla prostata: la melatonina può ridurne l'insorgenza
Il livello di melatonina può influenzare la probabilità di essere colpiti dal tumore alla prostata. Un’elevata concentrazione di quest’ormone, noto per i suoi effetti sulla regolazione dei cicli sonno-veglia, sembra infatti poter ridurre del 75% il rischio di sviluppare il cancro della prostata allo stato avanzato. Leggi tutto l'articolo
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Cancro alla prostata: meno grassi e più Omega 3 ne rallentano lo sviluppo
Assumere omega tre da olio di pesce e seguire un regime dietetico con pochi grassi può rendere il tumore della prostata meno aggressivo. Questa combinazione ridurrebbe, infatti, la presenza di molecole pro-infiammatorie nel sangue e sarebbe in grado di rallentare la proliferazione delle cellule cancerose. La dieta, e in particolare il rapporto tra l’introito di Omega-3 e Omega-6, può dunque influenzare la progressione della malattia.
La scoperta, realizzata dai ricercatori dell’University of California di Los Angeles (USA), e pubblicata sul Cancer Prevention Research, deriva da uno studio condotto nel 2011 al fine di stabilire gli effetti del regime alimentare sulla biologia del cancro.
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Cancro della pelle: con gli Omega 3 si rischia la metà
L'assunzione regolare di Omega 3 riduce della metà il fattore di rischio di sviluppo di tumori come carcinomi e melanomi. Ad affermarlo è uno studio dell'Università di Manchester, pubblicato dall'American Journal of Clinical Nutrition.
L'assunzione di Omega 3, secondo il team del Professor Rhodes, può aumentare la capacità di protezione dai raggi solari da parte dell'epidermide, proteggendo di conseguenza dal cancro alla pelle.
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