Omega 3: domande frequenti

1) A quale età possiamo iniziare a prendere gli integratori Omega-3 OMEGOR?

In linea di massima non ci sono limiti di età per iniziare o interrompere un'integrazione alimentare a base di acidi grassi omega-3.

In ogni caso le capsule e quindi le dosi consigliate sono state concepite per uomini sani di circa 70 Kg ma possono essere aggiustate individualmente in funzione del peso, di specifiche esigenze funzionali e di eventuali stati patologici propri del soggetto.

 

2) Come si possono misurare gli effetti prodotti dagli Omega-3 OMEGOR?

Lo scopo principale di un'integrazione con gli Omega-3 OMEGOR è quello di impedire un deficit alimentare di acidi grassi essenziali andando a ripristinare i livelli fisiologici di queste sostanze indispensabili nelle nostre cellule.

Il nostro organismo è molto avido di questi acidi grassi vitali. Per valutare gli effetti prodotti dagli Omega-3 OMEGOR, oltre ad interpretare i segnali benefici inviati dal nostro organismo, si può misurare il miglioramento della cosiddetta "coerenza cardiaca" o anche monitorare la presenza di questi acidi grassi nel sangue.

In primo luogo si potrebbe fare un normale esame dei lipidi plasmatici a digiuno, da ripetere dopo due-tre mesi di trattamento, e calcolare il rapporto fra i trigliceridi e il colesterolo "buono" (HDL) ossia (TG/HDL): è sufficiente prendere il valore dei trigliceridi e dividerlo per quello del colesterolo HDL. In alcuni studi si è osservato che un rapporto tra trigliceridi e HDL inferiore a 2 è indice di un minore rischio relativo di cardiopatie.

Sarebbe utile valutare l'evoluzione di questo valore prima e dopo il periodo di integrazione consultandosi con il proprio medico curante.

Esiste, inoltre, un nuovo esame del sangue che misura il rapporto tra l'acido arachidonico e acido eicosapentaenoico (AA/EPA). E' consigliabile eseguire questo test due-tre mesi dopo l'inizio del trattamento.

Degli studi sulla popolazione giapponese, che registra la vita media più alta fra i paesi industrializzati, hanno dimostrato che un valore di questo rapporto compreso orientativamente tra 1 e 3 è correlato a un ottimo equilibrio funzionale e stato di salute.

Di recente è stato messo in evidenza dai lavori di Harris WS e von Schacky C che la misurazione della quantità di EPA+DHA , come percentuale di acidi grassi totali presenti nelle membrane dei globuli rossi del sangue ("Indice Omega-3") può dare informazioni premonitrici importanti di rilevanza clinica riguardo al rischio di morte per malattie cardiovascolari.

 

3) È possibile associare OMEGOR Vitality ad un trattamento a base di statine?

 Le statine diminuiscono il tasso di colesterolo, ma non sono utili nella protezione dalle aritmie ventricolari potenzialmente fatali (responsabili del 70% dei decessi di origine cardiaca) e dal rischio di morte cardiaca improvvisa.

Tuttavia il colesterolo non è l'unico fattore di rischio cardiovascolare, di conseguenza l'assunzione congiunta di statine ed Omega 3 potrebbe avere effetti complementari. 

 

4) È possibile prendere l'aspirina se si sta facendo uso di OMEGOR Vitality?

L'aspirina, come tutti i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), blocca la formazione di metaboliti attivi dai precursori: acido diomogammalinolenico (DGLA C20:3 n-6), acido arachidonico (AA C20:4 n-6) e acido eicosapentaenoico (EPA C20:5 n-3).

Ciò impedisce la formazione di questi composti ossigenati derivanti dagli Omega-3 e dagli Omega-6, i cosiddetti eicosanoidi. Quelli che derivano dal metabolismo dell'acido arachidonico hanno generalmente effetti pro-infiammatori, protrombotici e vasocostrittori mentre i derivati dal DGLA e dall'EPA presentano attività antinfiammatoria, antitrombotica e localmente vasodilatatoria.

L'aspirina riduce quindi l'effetto pro-infiammatorio di alcuni eicosanoidi derivanti dall'AA,  ma  al tempo stesso anche l'effetto antinfiammatorio degli altri eicosanoidi benefici che derivano dal DGLA e dall'EPA. In base a queste osservazioni si può affermare che nei pazienti che assumono integratori a base di Omega-3 un trattamento con aspirina può far perdere alcuni degli effetti benefici che derivano dagli eicosanoidi formati dall'EPA.

Dall'altra parte l'assunzione congiunta di piccole dosi di aspirina (p.e. l'aspirinetta con 80mg/die) con acidi grassi Omega-3 può essere benefica, in quanto l'acido acetilsalicilico (l'aspirina) stimola la formazione di alcuni derivati dell'EPA (le resolvine della serie E) e del DHA (le resolvine della serie D e le neuroprotectine).

Queste molecole esercitano potenti effetti antinfiammatori a livello locale (oltre 1000 volte più efficaci dei farmaci corticosteroidi), in particolare con riguardo all'endotelio vascolare (le resolvine), il tessuto della retina e quello neuronale (le neuroprotectine).

Considerando l'azione fluidificante del sangue che esercitano gli acidi grassi Omega-3, è indispensabile consultarsi col proprio medico curante ogni volta che si intende iniziare una terapia a base di dosi considerevoli di aspirina congiuntamente all'assunzione di dosi elevate di acidi grassi Omega-3.

 

5) Gli Omega-3 possono essere utili per la sclerosi multipla?

I risultati degli studi che hanno specificamente misurato l'effetto degli Omega-3 sulla sclerosi multipla hanno dimostrato che gli Omega-3 migliorano i sintomi dei pazienti affetti da questa condizione.

In linea di massima questo vale per tutte le malattie auto-immuni, contribuendo ad un migliore equilibrio del sistema immunitario.

Se da una parte non ci sono effetti indesiderati particolari da temere nell'utilizzo degli Omega-3 per la sclerosi multipla, dall'altra va sottolineato che i risultati potrebbero essere moderati ma comunque potenzialmente significativi come la riduzione delle dosi necessarie di farmaci antinfiammatori o immunosoppressori dopo alcuni mesi di cura; il tutto chiaramente sotto controllo del medico curante.

 

6) Gli Omega-3 svolgono un ruolo di prevenzione?

Innanzitutto è importante differenziare il concetto di prevenzione primaria da quello di prevenzione secondaria. Quest' ultima si riferisce a quei pazienti che hanno già avuto una prima "allerta" cardiovascolare.

La maggior parte degli studi clinici realizzati impiegando acidi grassi Omega-3 ha preso in considerazione proprio questo tipo di pazienti. A questo proposito è stato ampiamente dimostrato che gli Omega-3 riducono il rischio di mortalità cardiovascolare anche improvvisa (GISSI Prevenzione).

Ulteriori studi, realizzati su pazienti sani senza episodi pregressi di fenomeni cardiaci (studi di prevenzione primaria), hanno dimostrato un'influenza benefica degli Omega-3 riguardo al normale funzionamento cardiovascolare.

 

7) Ogni capsula di OMEGOR Vitality contiene già la vitamina E. Esiste un rischio di sovradosaggio qualora si assumano a parte integratori alimentari di vitamina E?

La dose di vitamina E già contenuta nelle capsule di OMEGOR Vitality ha come obiettivo quello di proteggere l'integrità del prodotto durante il periodo di conservazione. Questa quantità di per sé è molto bassa (dell'ordine di circa 2-3 mg per 1000 mg di olio),  quindi è da escludere il rischio di un sovradosaggio di vitamina E.

Al contrario è consigliabile associare l'assunzione di OMEGOR Vitality ad un supplemento alimentare a base di vitamina E in quanto entrambi i trattamenti agiscono in maniera sinergica. 

 

8) Per quanto tempo bisogna prendere OMEGOR Vitality? É necessario prenderlo per tutta la vita?

Ad oggi non ci sono dati scientifici sufficienti per fissare con precisione un periodo di trattamento a base di Omega-3. È stato osservato che il processo del rinnovo degli acidi grassi Omega-3 delle membrane neuronali (principalmente il DHA) prosegue per almeno tre mesi a partire dall'inizio dell'assunzione, mentre in seguito le membrane sembrano stabilizzate.

È quindi consigliabile fare un trattamento minimo di tre mesi per verificare se un'integrazione alimentare con Omega-3 stia producendo o meno un effetto positivo. In ogni caso OMEGOR Vitality non è un farmaco ma un integratore alimentare a base di elementi nutritivi, quindi la sua assunzione non mira alla cura, bensì alla correzione di una eventuale carenza nutrizionale potenzialmente pericolosa per la salute.

Non ci sono dunque limiti di tempo riguardo al trattamento con OMEGOR Vitality anche perché è quasi privo di  effetti secondari.

Tuttavia, andando avanti con gli anni, in genere i nostri apporti alimentari diminuiscono e i nostri bisogni aumentano; in questi casi potrebbe essere auspicabile aumentare le dosi. Resta il fatto che un consumo costante e continuo di OMEGOR Vitality per un lungo periodo di tempo assicura un apporto quotidiano ottimale di Omega-3. L'effetto protettivo è pressoché immediato  e in genere dura per tutto il periodo del trattamento.

 

9) Per una persona che ha già un'alimentazione ricca di Omega-3 e che si sente in forma sia fisicamente che mentalmente è comunque necessario assumere integratori alimentari a base di Omega-3?

È chiaro che ad una persona che si sente così bene il consiglio da dare è quello di continuare a fare ciò che fa. In ogni caso se l'alimentazione quotidiana è già ricca di acidi grassi essenziali Omega-3 (pesce, crostacei, semi di lino, olio di lino o di colza) non c'è ragione di assumere integratori nutrizionali.

Diversi studi dimostrano che un regime alimentare ben equilibrato del tipo "mediterraneo" ha un importante effetto preventivo sullo sviluppo delle malattie occidentali più comuni come le frequenti malattie cardiovascolari (malattie delle coronarie, elevato tasso ematico di trigliceridi, alcuni disturbi del ritmo cardiaco).

Alcuni studi epidemiologici suggeriscono che un tale regime alimentare abbia anche effetti preventivi contro fenomeni depressivi.

 

10) Prendere gli Omega-3 OMEGOR fa ingrassare?

La risposta breve è no. In effetti, ogni capsula da 1 grammo di OMEGOR Vitality ha poco più di 10 calorie. Tre capsule di OMEGOR Vitality da 1 grammo quindi contengono circa 32 calorie e cioè l'equivalente di una mezza mela. Svariati studi sui ratti suggeriscono che gli Omega-3 in realtà riducono la formazione e le dimensioni delle cellule grasse (gli adipociti). Gli Omega-3, inoltre, sono utilizzati prevalentemente come costituenti delle membrane cellulari, non a fini energetici. Per questi motivi assumere OMEGOR Vitality non fa ingrassare, anzi è vero il contrario.  

 

11) Quali possono essere gli effetti secondari degli Omega-3?

L'effetto secondario più frequente degli integratori a base di Omega-3 è il possibile retro gusto di pesce; tuttavia lo si può facilmente eliminare usando dei piccoli accorgimenti come quello di prendere le capsule appena prima di un pasto e/o eventualmente di suddividere le dosi. Per fare un esempio, se si assumono tre capsule al giorno è consigliabile prenderne una immediatamente prima di ogni pasto principale.

In alcune persone gli Omega-3 possono accelerare il transito intestinale. Durante la prima settimana di trattamento è raro ma possibile che le feci siano molli e si abbiano episodi diarroici; in questo caso è sufficiente ridurre le dosi per una o due settimane a seconda dei casi e poi riprovare di nuovo la dose iniziale per testare la maggiore tollerabilità.

In altri casi, più rari, gli Omega-3 possono facilitare la comparsa di ecchimosi dal momento che, come l'aspirina, interferiscono con certi meccanismi della coagulazione del sangue (aggregazione delle piastrine).

Questo è generalmente considerato uno dei loro principali effetti benefici che si traduce nel ridurre il rischio di infarto o di complicazioni cerebro-vascolari.

Potrebbe, comunque, rappresentare un problema per quelle persone predisposte alle ecchimosi o che fanno uso di farmaci anti-coagulanti dei quali gli Omega-3 potrebbero potenziare l'effetto. In questi casi è consigliabile consultare il medico prima di iniziare l'integrazione con gli Omega-3.

 

12) Quali sono gli effetti degli Omega-3 OMEGOR sul colesterolo, i trigliceridi e gli altri parametri lipidici?

A dosaggi elevati l'EPA e il DHA hanno un  potente e ben dimostrato effetto di riduzione dei trigliceridi. Un'integrazione con EPA/DHA da 1 a 3 grammi al giorno permette una riduzione quantificabile dei trigliceridi del siero ematico. Esiste una relazione dose-risposta, ossia maggiore è la quantità di EPA/DHA assunta e maggiore sarà l'effetto di riduzione dei trigliceridi. In alcuni studi si è osservato che una quantità di 1 grammo di EPA+DHA presa regolarmente produce in alcuni soggetti una diminuzione dei trigliceridi di circa il 20%.

Con una dose maggiore (>4 grammi) si otteneva una riduzione dell'ordine del 25-30%. L'EPA e il DHA allo stesso tempo modificano altri parametri lipidici (LDL, VLDL, HDL). In particolare l'assunzione di circa 3 grammi produce un incremento dei valori di HDL (il colesterolo "buono") e una riduzione, ma in maniera più modesta, dei valori del colesterolo "cattivo" totale (VLDL + LDL).

 

13) Si possono assumere Omega-3 durante la gravidanza?

Uno studio danese suggerisce che le donne con un'alimentazione ricca di Omega-3 durante la gravidanza partoriscono dei bambini con pesi di nascita più "sani" e sono meno spesso soggette a parti prematuri. È noto che gli Omega-3 giocano un ruolo importante nello sviluppo del sistema nervoso del feto e del lattante e che le donne con un'alimentazione carente di Omega-3 in gravidanza vanno incontro ad un rischio maggiore di depressione post partum

La conferma autorevole della necessità di assicurare un introito adeguato di acido docosaesaenoico (DHA) durante questa fase delicata è arrivata recentemente (settembre 2005) dalla Conferenza Europea del Consensus sulle Raccomandazioni per gli Acidi Grassi Poli-insaturi per le Donne in Gravidanza e Allattanti (PERILIP), avente per obiettivo quello di migliorare le linee guida sull'alimentazione durante il periodo di gravidanza e di crescita del nascituro.

Gli esperti in nutrizione, sviluppo e funzione della placenta, ostetricia e neonatologia, guidati dai Dr. Berthold Koletzko e Dr.ssa Irene Cetin, hanno concluso i lavori raccomandando un introito giornaliero minimo di 200mg di DHA per le donne in gravidanza e allattanti al seno.

PERILIP ha messo in risalto il fatto che introiti fino a 1g di DHA o 2,7 g di acidi grassi poli-insaturi omega-3 a lunga catena (n-3 LCPUFA) si sono dimostrati privi di rilevanti effetti collaterali in vari studi clinici. Tale raccomandazione potrebbe ben presto diventare parte integrante delle nuove linee guida ufficiali dell'UE, che tra l'altro ha finanziato i lavori della suddetta conferenza PERILIP.

 

14) Si può assumere OMEGOR Vitality in caso di ipotensione o in concomitanza di un trattamento antipertensivo?

I principali effetti che hanno gli Omega-3 sulla pressione arteriosa sono stati osservati a dosaggi piuttosto elevati (più di 3 grammi di Omega-3 (EPA+DHA) al giorno). Di conseguenza il consumo di Omega-3 nelle dosi raccomandate influenzerebbe poco la pressione arteriosa.

Tuttavia per i soggetti che assumono anti-ipertensivi sarebbe consigliabile prendere nota di eventuali cambiamenti della pressione arteriosa al momento  di iniziare un trattamento con Omega-3.

In ogni caso è opportuno consultare il medico se si ha intenzione di associare un'integrazione alimentare a base di Omega-3 ad un trattamento specificamente anti-ipertensivo. L'aggiunta dell'integrazione con acidi grassi Omega-3 potrebbe avere effetti particolarmente benefici.

 

15) Si può assumere OMEGOR Vitality se si sta già facendo un trattamento omeopatico o a base di iperico?

Non si conosce alcuna contro-indicazione derivante nell'associare OMEGOR Vitality ad un trattamento omeopatico o a base di iperico anzi le due forme di trattamento dovrebbero agire in sinergia.

 

16) Si può dare OMEGOR Vitality ai bambini?

Pochi studi sono stati fatti in maniera specifica sui bambini. Tuttavia si sa che il cervello del feto durante gli ultimi tre mesi di gravidanza e del neonato durante i primi tre mesi di vita hanno un gran bisogno di Omega-3 per la costituzione delle membrane neuronali.

Due studi diversi suggeriscono che un apporto nutrizionale ricco di Omega-3, durante l'ultimo trimestre di gravidanza, si può mettere in chiara relazione con una diminuzione della frequenza di parti prematuri e a un maggior numero di bambini con pesi di nascita più "sani".

Due studi di provenienza inglese suggeriscono da una parte che i bambini con un deficit alimentare di Omega-3 hanno più problemi di lettura di tipo dislessico (Richardson et al., 2000) e dall'altra che un'integrazione alimentare a base di Omega-3 da parte di soggetti dislessici migliora la concentrazione e diminuisce i disturbi dell'attenzione (Richardson et al., 2001) senza tuttavia guarirli completamente.

 

17) Si può diventare dipendenti dagli Omega-3?

Gli integratori di EPA e DHA non sono farmaci, né molecole artificiali, bensì integratori alimentari che rinnovano le riserve in acidi grassi essenziali dell'organismo nei casi di carenza nella dieta e/o di aumentato fabbisogno di questi nutrienti.

Una brusca sospensione del trattamento non ha alcun effetto negativo tranne il rischio di lasciare che le riserve fisiologiche diminuiscano progressivamente di nuovo in assenza di una dieta sufficientemente ricca di Omega-3.

 

18) Un consumo eccessivo di Omega-3 (vale a dire un'alimentazione già ricca di Omega-3 associata ad un'appropriata integrazione alimentare) potrebbe essere pericoloso?

In tale situazione non si corrono rischi da sovradosaggio. Basti pensare che gli eschimesi che vivono al Nord del Québec in Canada consumano fino a 16 grammi di olio di pesce al giorno e ad oggi non è stato osservato alcun effetto negativo provocato da una tale dose di Omega-3.