Donna in Salute

Integratori in gravidanza: troppe donne non assumono DHA

Secondo un'indagine condotta a livello europeo, sono tante le donne che non conoscono i benefici del DHA in gravidanza e che non assumono integratori di olio di pesce – la sua principale fonte. Il problema riguarda anche l'Italia, dove solo il 60% delle donne incinte è consapevole dei loro vantaggi per la salute del feto.

Nonostante l'importanza dell'Omega 3 DHA durante la gravidanza, ancora troppe donne non assumono integratori che aiutino a soddisfarne l'aumentato fabbisogno; purtroppo, in molte non sono nemmeno consapevoli dei possibili benefici derivanti dall'assunzione di questo prezioso grasso polinsaturo in questa particolare fase della vita.

A svelarlo è uno studio pubblicato sull'European Journal of Nutrition da un gruppo internazionale di ricercatori che include quattro esperti del Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria): Romana Roccaldo, Laura Censi, Pasquale Buonocore e Stefania Ruggeri.

Fortunatamente, dallo studio emerge anche una buona notizia. Infatti, nelle loro conclusioni gli autori sottolineano che «le donne che usano integratori di olio di pesce», una fonte ricca di Omega 3, «ricevono la quantità di DHA raccomandata dal consenso dei ricercatori».

Il DHA in gravidanza

Assumere un'adeguata quantità di DHA durante la gravidanza è importante sia per la salute del feto, sia per quella della donna incinta.

Infatti, il feto ne ha bisogno per il suo sviluppo; in particolare, il DHA è necessario per un corretto sviluppo del cervello e della vista, tanto che l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) autorizza l'utilizzo delle dichiarazioni nutrizionali secondo cui questo Omega 3, assunto dalla futura mamma in dosi opportune, contribuisce alla normale formazione di occhi e cervello del feto.

Alla base di questa necessità vi è l'importanza del DHA come componente strutturale delle cellule nervose, nelle quali rappresenta tra il 10 e il 15% degli acidi grassi totali.

Inoltre, numerose ricerche suggeriscono i benefici degli Omega 3 per una gravidanza in salute. In particolare, un apporto adeguato è stato associato a un minor rischio di fenomeni indesiderati come la pre-eclampsia e il parto pretermine.

Secondo i Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana (Larn) della Sinu (la Società Italiana di Nutrizione Umana), le donne incinte devono assicurarsi ogni giorno da 100 a 200 mg di DHA in più oltre ai 250 mg di DHA + EPA (l'altro Omega 3 biologicamente attivo) raccomandati a tutti gli adulti.

Integratori di DHA in gravidanza: un'opportunità mancata?

Tenendo in considerazione questo aumentato fabbisogno, la quantità di DHA che l'organismo femminile sa produrre a partire dal suo precursore (l'acido alfa-linolenico - ALA - ottenibile dalle noci e dai semi di lino) non è assolutamente sufficiente. Per questo è importante che le donne incinte assumano dosi adeguate di DHA preformate.

Dal punto di vista pratico, ciò significa che durante la gravidanza si dovrebbero mangiare buone quantità di pesce grasso (come il tonno e il salmone), la principale fonte alimentare di Omega 3 biologicamente attivo. Purtroppo farlo è più difficile che dirlo.

Infatti, come fatto notare dagli autori dello studio, «è stato proposto che durante la gravidanza sia necessaria l'assunzione di 200 mg di DHA al giorno, che possono essere raggiunti consumando pesce o integratori di olio di pesce».

Il pesce che arriva sulle nostre tavole rischia però di essere contaminato con sostanze particolarmente pericolose durante la gravidanza, come il metilmercurio. Questo limita fortemente sia la tipologia di pesce grasso che può essere tranquillamente incluso nell'alimentazione della donna incinta (portando a preferire specie più piccole che accumulano meno mercurio, come le acciughe) sia la sua quantità (che non dovrebbe superare i 150 g alla settimana).

Per di più, non sono rari i casi in cui, indipendentemente dalle preoccupazioni per i possibili contaminanti, il consumo di pesce in gravidanza non soddisfa le raccomandazioni per un'alimentazione sana e bilanciata.

In questo quadro, integratori di DHA di qualità elevata (quindi privi dei possibili contaminanti del pesce) rappresentano una valida opzione per soddisfare i fabbisogni di questo grasso. «Questi integratori alimentari sono disponibili in commercio», spiegano i ricercatori, «e non ci sono raccomandazioni contro il loro uso in gravidanza». 

Ciononostante, solo il 49% delle donne incinte incluse nello studio ha dichiarato di assumere un integratore di olio di pesce. Per di più, molte donne non sono consapevoli dei suoi benefici per lo sviluppo del feto e alcune lo associano a effetti collaterali che, in realtà, non ha.

L'uso degli integratori di olio di pesce in Italia

Lo studio ha incluso un totale di 1780 donne incinte, reclutate attraverso social media in quattro Paesi: Italia, Finlandia, Polonia e Regno Unito. L'assunzione media di DHA è risultata pari a 220 mg al giorno, ma con significative differenze tra un Paese e l'altro.

Le principali utilizzatrici di olio di pesce sono risultate essere le polacche, seguite dalle italiane. Tuttavia, solo poco più del 58% delle donne reclutate in Italia ha dichiarato di assumere olio di pesce, con un apporto medio di DHA pari a 200 mg al giorno, cui si somma una media di 40 mg di EPA al giorno.

Dai dati raccolti in Italia è emerso anche che nel nostro Paese solo il 60% delle donne incinte è consapevole che l'uso di integratori di olio di pesce è benefico per lo sviluppo del cervello del bambino, mentre il 37% ha dichiarato di non esserne sicuro.

Ancora meno numeroso è il gruppo delle partecipanti italiane che ha dichiarato di sapere che questi integratori contribuiscono allo sviluppo della sua vista (solo il 36%, contro il 59% di donne che hanno dichiarato di non esserne sicure).

Purtroppo, fra le partecipanti italiane è stata riscontrata molta confusione anche circa eventuali effetti collaterali dell'olio di pesce: il 7% ha dichiarato di credere che aumenti il rischio di emorragie durante il parto e il 75% ha affermato di non esserne sicuro, mentre solo il 18% ha correttamente riconosciuto l'avvertimento come una bufala. 

Il commento degli esperti

«Nel nostro studio», hanno commentato gli autori della ricerca, «la Polonia ha [mostrato] l'assunzione di DHA in forma di integratori più elevata e la percentuale più elevata di partecipanti che utilizzano integratori di olio di pesce fra i Paesi inclusi. Questo ha senso alla luce del fatto che la Polonia è l'unico Paese in cui c'è una raccomandazione all'assunzione di DHA in forma di integratori durante la gravidanza (200 mg al giorno per tutte e 1000 mg al giorno per quelle a rischio)».

«La conoscenza delle raccomandazioni prevalenti è risultata variabile nei diversi Paesi (…). Quindi, è necessario che le visite mediche includano consigli nutrizionali affinché venga raggiunta un'assunzione sufficiente di DHA, che è importante per lo sviluppo del feto».

La consulenza nutrizionale è importante anche per dare alla donna istruzioni precise sulle modalità di assunzione, per evitare un uso improprio degli integratori alimentari (riscontrato, sottolineano gli autori, nel caso di altri prodotti, come quelli a base di magnesio, acido folico e ferro).

Inoltre, gli esperti hanno sottolineato che «gli studi, inclusa un'opinione scientifica dell'Efsa, hanno dimostrato che durante la gravidanza l'assunzione di olio di pesce fino a 2,7 grammi al giorno è sicura». 

Tali quantità sono sufficienti per garantire l'apporto di DHA necessario per soddisfare i fabbisogni di mamma e bambino, soprattutto se si fa affidamento su integratori altamente concentrati e assimilabili, come VitaDHA® Materna.

Cosa fare se non si può assumere olio di pesce?

Nel caso in cui non si possa assumere olio di pesce a causa di un'allergia o se, per scelta, non si includono nella propria alimentazione prodotti ittici (com'è nel caso dei alcune donne vegetariane e di chi aderisce a uno stile di vita vegan) è bene sapere che esiste un'alternativa totalmente vegetale: il DHA ottenuto a partire dalle microalghe.

Fra i prodotti a base di microalghe ne esistono anche di certificati sia per purezza sia per la loro compatibilità con la scelta vegan. Scopri tutte le caratteristiche e i vantaggi di Omegor® Veg!

Riferimenti bibliografici:

Commissione Europea. Food and Feed Information Portal Database. Ultima visualizzazione: 19/05/25

Jaakkola K, Koivuniemi E, Hart K, Mazanowska N, Roccaldo R, Censi L, Egan B, Mattila L, Buonocore P, Löyttyniemi E, Raats M, Ruggeri S, Wielgos M, Laitinen K. Fish oil and probiotic food supplements: consumptions and attitudes of pregnant women in four European countries. Eur J Nutr. 2025 Apr 5;64(4):146. doi: 10.1007/s00394-025-03654-5

Saldeen P and Saldeen T. Women and omega-3 Fatty acids. Obstet Gynecol Surv. 2004 Oct;59(10):722-30; quiz 745-6. doi: 10.1097/01.ogx.0000140038.70473.96

Società Italiana di Nutrizione Umana-SINU, 2014. LARN – Livelli di assunzione di riferimento per la popolazione italiana: LIPIDI