Sistema Cardiovascolare

Rischio cardiovascolare: nelle donne, pesce ricco di Omega-3 lo riduce del 90%

Donne: 90% in meno di rischio cardiovascolare se si mangia pesce

Le giovani donne possono ridurre il rischio di malattie al cuore grazie ad un'alimentazione a base di pesce, tra gli alimenti più ricchi di Omega 3. Lo ha dimostrato uno studio pubblicato da Hypertension: Journal of the American Heart Association, il primo mai condotto su donne in età fertile. La ricerca è stata condotta da Marin Strøm del Centre for Fetal Programming dello Statens Serum Institut di Copenhagen (Danimarca). Lo studio ha prodotto il seguente responso: le giovani donne che non mangiano mai pesce, oppure lo consumano raramente, sviluppano nell'arco di 8 anni il 50% in più di disturbi cardiovascolari. Rispetto alle donne che mangiano pesce ricco di Omega-3 tutte le settimane, il cuore di coloro che lo mangiano raramente o per nulla è soggetto a un rischio superiore del 90%.


Omega-3 e salute del cuore

Diversi studi hanno dimostrato che gli Omega-3 contenuti nel pesce grasso e nell'olio di pesce proteggono dalle malattie di cuore e vasi sanguigni. Tuttavia, precisa Strøm, la maggior parte di queste ricerche ha coinvolto esclusivamente uomini. Anche se uomini e donne condividono diversi fattori di rischio cardiovascolare, alcuni studi hanno evidenziato che esistono anche delle differenze di genere. Ad esempio i livelli di infiammazione, di colesterolo e di trigliceridi possono avere un'influenza più negativa sulla salute femminile.


I benefici degli Omega-3 per le trentenni

Gli autori della nuova ricerca hanno analizzato i dati relativi a uno studio di popolazione che ha coinvolto 49.000 donne danesi di età compresa fra i 15 e i 49 anni. Fra queste, l'età media delle donne in gravidanza era di circa 30 anni. Ciascuna donna è stata intervistata telefonicamente riguardo alla quantità e al tipo di pesce consumato. È emerso che la dieta di pesce tipica comprendeva merluzzi, salmoni, aringhe e sgombri, tutti ricchi in Omega-3. Le partecipanti hanno altresì risposto a domande sullo stile di vita e sulla loro storia familiare. In 8 anni, i ricercatori hanno registrato 577 casi di eventi cardiovascolari:

- 328 casi inerenti a malattie legate all'ipertensione;

- 146 a disturbi cerebrovascolari;

- 103 a malattie cardiache ischemiche.

Sono stati inoltre rilevati 5 decessi di donne a cui non erano mai stati diagnosticati problemi al cuore. L'analisi incrociata dei dati ha potuto stabilire che il basso consumo di pesce aumenta del 90% il rischio di sviluppare uno di questi disturbi. Infatti, il ricovero a causa di eventi cardiovascolari è risultato molto più frequente fra le donne che hanno mangiato poco, o addirittura mai, del pesce. I ricercatori hanno anche condotto 3 valutazioni distinte nell'arco di 30 settimane, rilevando che le donne che non mangiano mai pesce hanno un rischio cardiovascolare 3 volte superiore rispetto a quelle che lo scelgono tutte le settimane.


Quando (e quanto) pesce mangiare

I risultati indicano come i benefici degli Omega-3 per il cuore siano evidenti anche in giovane età. Non solo: secondo quanto emerso dallo studio può essere sufficiente mangiare pesce un paio di volte al mese per ricavarne dei vantaggi. Tuttavia, spiega Strøm, per ottenere i migliori risultati sperabili le donne dovrebbero scegliere di mettere questo cibo nel piatto almeno 2 volte alla settimana.  



Fonte 

1. Strøm M, Halldorsson TI, Mortensen EL, Torp-Pedersen C, Olsen SF. "Fish, n-3 Fatty Acids, and Cardiovascular Diseases in Women of Reproductive Age. A Prospective Study in a Large National Cohort", Hypertension, December 5, 2011 [Published online before print ]