Omega 3 e vitamina D3 aiutano a ripulire le placche dell'Alzheimer

Olio di pesce e vitamina D3 ripuliscono le placche della Malattia di Alzheimer


La vitamina D3 e l'acido grasso omega-3 DHA aiutano il sistema immunitario a ripulire le placche dell'Alzheimer e riducono la morte delle cellule cerebrali.


La notizia è stata data da un gruppo di scienziati in uno studio pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease.



Il dramma dell'Alzheimer


L'Alzheimer, la forma più comune di demenza, è una malattia neurodegenerativa che si manifesta soprattutto dopo i 65 anni. Al momento, affligge più di 13 milioni di persone nel mondo.


Nel cervello dei malati di Alzheimer si formano dei depositi (chiamati placche) di beta amiloide, una proteina anomala, che attaccano le cellule del sistema nervoso centrale e scatenano un processo infiammatorio. Le cellule cerebrali subiscono quindi danni irreversibili e muoiono, compromettendo le funzioni del cervello. L'Alzheimer causa un declino della memoria e delle funzioni intellettive: col passare del tempo  però, i malati diventano sempre meno autonomi anche nelle attività elementari (mangiare, lavarsi) e sempre più dipendenti dagli altri.



La sorpresa del nuovo studio


Il nuovo studio ha dimostrato che la vitamina D3 (che viene prodotta grazie alla luce solare e rinforza le ossa) e l'acido grasso Omega-3 DHA possono aiutare il sistema immunitario a contrastare la malattia. I ricercatori hanno prelevato campioni di sangue da due gruppi di partecipanti allo studio: i malati di Alzheimer e i controlli sani. Gli scienziati hanno isolato poi dai campioni di sangue i macrofagi, cellule immunitarie capaci di eliminare la beta amiloide e altri rifiuti nel cervello e nel corpo.


Ai macrofagi, messi in incubazione per una notte con la beta amiloide, sono stati aggiunti la vitamina D3 o una forma attiva di acido grasso DHA (chiamata resolvina D1), per osservare gli effetti sull'infiammazione  e sull'eliminazione della beta amiloide. Si è scoperto che sia la vitamina D3 che la resolvina D1 hanno migliorato la capacità dei macrofagi di eliminare la beta amiloide e inibito la morte delle cellule causata dalla proteina anomala.



Le differenze sull'infiammazione dei due gruppi


I ricercatori, però, hanno osservato 2 tipi di risposte immunitarie distinguendo, così, i malati in 2 gruppi. Nel primo  che presentava un'infiammazione maggiore, gli omega 3 e vitamina D3 ne hanno prodotto una diminuzione. Nel secondo, l'aggiunta di vitamina D3 e resolvina D1, invece, ha prodotto un aumento dell'infiammazione. Secondo i ricercatori è utile, quindi, individuare un dosaggio appropriato per ogni malato, in base al tipo di risposta immunitaria.



Fonte: Mizwicki MT, Liu G, Fiala M, Magpantay L. et al.  1α,25-dihydroxyvitamin D3 and resolvin D1 retune the balance between amyloid-β phagocytosis and inflammation in Alzheimer's disease patients. J Alzheimers Dis. 2013 Jan 1;34(1):155-70. doi: 10.3233/JAD-121735.

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