Vie Respiratorie

Infezioni del tratto respiratorio: i supplementi di vitamina D possono ridurre il rischio di ammalarsi?

Infezioni respiratorie: la vitamina D può ridurne il rischio?


Gli integratori di vitamina D potrebbero avere un ruolo nella prevenzione delle infezioni del tratto respiratorio, riducendo fino al 12% il rischio di esserne colpiti. L’integrazione giornaliera o settimanale con vitamina D sembra efficace soprattutto nei soggetti con scarsi livelli della vitamina nel sangue, prima del trattamento. Questi risultati, che dovranno essere confermati e approfonditi da altri studi, suggeriscono l’importanza di introdurre misure sanitarie pubbliche per incrementare i livelli di vitamina D nei paesi dove la carenza è molto comune.


È questo il risultato di una ricerca realizzata presso la Queen Mary University di Londra, e pubblicata sul British Medical Journal.


Le infezioni del tratto respiratorio sono tra le maggiori cause di ospedalizzazione e mortalità 


Le infezioni acute delle vie respiratorie colpiscono sia le vie aeree superiori che quelle inferiori, provocando condizioni più o meno gravi tra cui:


  • rinite
  • sinusite
  • faringite
  • polmonite
  • bronchite
  • bronchiolite
  • pertosse


Le infezioni del tratto respiratorio possono essere causate da batteri o da virus, presenti nell’ambiente, e rappresentano una delle principali cause di ospedalizzazione e di mortalità nel mondo, con oltre 2 milioni di morti solo nel 2013. Sono inoltre responsabili di quasi il 50% delle visite mediche e dei ricoveri nei bambini, in particolare, la bronchiolite rappresenta la causa di ricovero ospedaliero più frequente nei primi 12 mesi di vita. Alcuni studi hanno riportato un legame tra le basse concentrazioni nel sangue di 25-idrossivitamina D, il principale metabolita della vitamina D circolante, e la suscettibilità alle infezioni acute delle vie respiratorie; questa molecola e altri derivati della vitamina sarebbero, infatti, in grado di indurre meccanismi molecolari con azione antimicrobica. 


Il 25-idrossivitamina D sembra favorire l’attivazione di alcune molecole di difesa del sistema immunitario, in risposta agli attacchi di patogeni, virali o batterici, delle vie respiratorie. Nonostante la conoscenza di questi meccanismi, studi precedenti hanno riportato risultati contrastanti sul ruolo dei supplementi di vitamina D nella prevenzione delle infezioni acute delle vie respiratorie. 


Per questo motivo il team di ricercatori ha deciso di valutare l'effetto complessivo degli integratori di vitamina D rispetto al rischio di infezioni del tratto respiratorio e di individuare i fattori che modificano questa azione.




I supplementi di vitamina D riducono il rischio di infezioni acute del tratto respiratorio 



Lo studio realizzato dai ricercatori londinesi ha elaborato i dati raccolti da altri 25 studi condotti in diversi paesi, che avevano coinvolto un totale di 11.321 partecipanti di tutte le età. In ognuno di questi lavori erano stati osservati gli effetti sui partecipanti di un trattamento, di qualsiasi durata, con integratori di vitamina D3 o vitamina D2. Dopo aver adeguato i dati ad altri fattori potenzialmente influenti, come l'età, il sesso e la durata del trattamento, i risultati di questa meta-analisi hanno rivelato che l'integrazione con la vitamina D aveva ridotto il rischio di infezione in tutti i partecipanti. Nel dettaglio; l’integrazione con la vitamina D aveva determinato una riduzione del 12% della percentuale di soggetti che avevano avuto almeno un episodio di infezione acuta delle vie respiratorie. 


Grazie all'analisi dei sottogruppi sono stati osservati effetti protettivi soprattutto nei soggetti che avevano consumato diverse quantità, quotidiane o settimanali, di vitamina D senza dosi aggiuntive. Tra questi, gli esiti difensivi dell’integrazione erano stati maggiori in coloro che avevano, all’inizio del trattamento, bassi livelli nel sangue di 25-idrossivitamina D, cioè inferiore a 25 nanomoli per Litro (nmol/L.), rispetto a quelli con livelli più alti (≥ 25 nmol /L.). Per spiegare la differenza degli effetti, gli autori hanno fatto riferimento ad altre ricerche precedenti che hanno proposto come le concentrazioni di vitamina D troppo elevate in circolo, dopo il consumo con integratori, possono disattivare alcuni enzimi responsabili della sintesi e del degrado del suo metabolita attivo, con conseguente diminuzione delle concentrazioni nei tessuti extra-renali. 


Un tale effetto potrebbe attenuare quindi la capacità di 25-idrossivitamina D di sostenere le risposte immunitarie contro i patogeni delle vie respiratorie. L’aumentata efficacia dell'integrazione nei soggetti con carenza di vitamina D si basa sul principio che le persone che presentano un deficit di un micronutriente avranno più probabilità di rispondere alla sua introduzione. Secondo gli esiti della ricerca, l'uso della vitamina D è risultato sicuro e privo di effetti collaterali. Le reazioni potenzialmente avverse sono state rare e il rischio di tali eventi è stato lo stesso dei partecipanti che facevano parte del gruppo di controllo.



Uno studio con alcuni limiti


Per ammissione degli stessi ricercatori che lo hanno condotto, lo studio presenta alcuni limiti, tra cui la difficoltà nel rilevare gli effetti della vitamina D per alcuni gruppi analizzati. A tal riguardo in un editoriale collegato, Mark Bolland dell'Università di Auckland (Nova Zelanda) e Alison Avenell dell'Università di Aberdeen (Regno Unito) si chiedono se questo lavoro sia davvero un nuovo importante traguardo o solo un'altra ipotesi che necessita di conferme con altre ricerche. Secondo il loro giudizio infatti, i risultati ottenuti sono troppo eterogenei e non sufficientemente applicabili alla popolazione generale.



La vitamina D come strategia per ridurre le infezioni del tratto respiratorio



Nonostante i dubbi sottolineati, i ricercatori evidenziano come in conclusione i dati ottenuti siano di alta qualità e suggeriscano l’integrazione con vitamina D come un modo efficace e sicuro per la prevenzione delle infezioni del tratto respiratorio. Secondo i dati statistici ottenuti, coloro che ne trarrebbero maggiori vantaggi sono le persone con forti carenze di vitamina D. 


Ciò rafforza l' ipotesi di una serie di studi che supportano l'introduzione di misure sanitarie pubbliche, come ad esempio la fortificazione alimentare, per migliorare lo stato della vitamina D nelle popolazioni che vivono in zone dove l’insufficienza è molto comune. Ricordiamo infatti, che l’ipovitaminosi da vitamina D è comune in tutta Europa, soprattutto nei periodi invernali e tra alcune fasce di popolazione come quella anziana.



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Fonte: Adrian R Martineau,et al. Vitamin D supplementation to prevent acute respiratory tract infections: systematic review and meta-analysis of individual participant data. BMJ 2017;356