Omega-3 e malattie coronariche, il vantaggio è anche nella spesa sanitaria
Malattie coronariche: con l'olio di pesce si abbassano anche le spese sanitarie
In termini di spesa sanitaria, gli Omega-3 sono un'alternativa economicamente vantaggiosa all'utilizzo esclusivo di farmaci nel trattamento delle malattie coronariche. A dimostrarlo è un'analisi condotta da Access Economics per conto del National Institute of Complementary Medicine dell'University of Western Sydney (Australia).
I benefici economici degli Omega-3
Utilizzare l'olio di pesce ricco in Omega-3 come trattamento complementare all'uso dei farmaci nei pazienti con una storia di malattie coronariche permette un significativo risparmio economico. Questo effetto sulla spesa sanitaria sarebbe dovuto fondamentalmente a 2 fenomeni:
- riduzione dei decessi causati da disturbi coronarici;
-riduzione dell'incidenza di questo tipo di patologie.
Gli autori dell'analisi hanno commentato che questi risultati sono in linea con quanto emerso in altri studi di impronta internazionale.
Non solo Omega-3
La ricerca australiana colloca a pieno diritto gli Omega-3 fra i rimedi appartenenti alla medicina complementare che potrebbero giocare un ruolo fondamentale non solo per la salute del singolo individuo, ma anche per quella del sistema sanitario. Accanto ai benefici economici derivanti dall'uso di questi acidi grassi per il trattamento delle malattie cardiovascolari, lo studio ha evidenziato anche quelli di preparati di origine vegetale. Tra questi sono inclusi l'erba di san Giovanni, utile in caso di depressione, e il Phytodolor, erba usata contro l'osteoartrite. Queste medicine complementari potrebbero permettere al solo sistema sanitario australiano di risparmiare più di 220 milioni di dollari all'anno.
Vantaggi nascosti
Lynne Pezzullo, direttrice di Access Economics, ha sottolineato le difficoltà riscontrate nel tentare di valutare i vantaggi economici dell'uso delle medicine complementari. Secondo l'esperta, le stime dei benefici associati all'uso di questi rimedi sarebbero ancora maggiori se le analisi tenessero conto dei vantaggi associati al mantenere i cittadini in salute, in grado di lavorare e fuori da ospedali già sovraffollati. Alan Bensoussan, direttore del National Institute of Complementary Medicine, ha concluso che l'uso delle medicine complementari potrebbe rendere più sostenibili gli alti costi associati al mantenimento di un buono stato di salute al giorno d'oggi. L'esperto precisa che questo obiettivo potrebbe essere raggiunto grazie alla migliore prevenzione delle malattie e alla gestione più efficiente dei disturbi cronici reso possibile proprio dagli Omega-3 e da altri rimedi diversi dai farmaci tradizionali.
Fonte
1. Access Economics, “Cost effectiveness of complementary medicines”. http://www.nicm.edu.au/images/stories/research/docs/cost_effectiveness_cm_ae_2010.pdf