Alimentazione

L’ olio di Krill contiene Omega-3 EPA e DHA più efficaci di quelli dell’ olio di pesce.

Gli Omega-3 contenuti nel krill vengono integrati nelle membrane dei globuli rossi più facilmente di quelli contenuti nell’olio di pesce. L’EPA (acido eicosapentaenoico) e il DHA (acido docosaesaenoico) dei minuscoli invertebrati marini che compongono il Krill, sembrano, infatti, avere una biodisponibilità maggiore rispetto a quelli dell’olio di pesce.

Lo rivela uno studio condotto in Canada dai ricercatori del Centre for Functional Foods and Nutraceuticals di Winnipeg. La ricerca, pubblicata sulla rivista Lipids in Health Disease, rappresenta un ulteriore contributo al recente dibattito sugli effetti positivi dell’olio di Krill.



Omega-3 di Krill e pesce: differenze nella forma chimica  


 Gli Omega-3 EPA e DHA svolgono diverse importanti funzioni  biologiche. Una di queste è di far  parte dei componenti delle  membrane cellulari e di conferire ad  esse la fluidità necessaria a diverse  attività della cellula.


La percentuale di EPA e DHA sul  totale degli acidi grassi presenti nelle  membrane dei globuli rossi, è chiamata Indice di Omega-3.


Il valore di questo indice è inversamente proporzionale al rischio di problemi cardiovascolari.


Sia l’olio di pesce che quello di Krill sono ricchi di Omega-3. Nel primo alimento però l’EPA e il DHA si trovano legati ai trigliceridi. Gli Omega -3 contenuti nell’olio di krill si trovano invece legati ai fosfolipidi.  I fosfolipidi, molecole formate da una regione lipidica e da una contenente un gruppo fosfato, sono i componenti principali delle membrane cellulari. 




L’olio di krill è più efficace nell’aumentare l’Indice di 
Omega-3 



Durante lo studio sono stati reclutati 24 volontari sani che hanno seguito una sperimentazione di tre diverse fasi, ognuna di 4 settimane intervallate da un periodo di  8. I volontari, suddivisi casualmente in tre gruppi, hanno assunto durante il trattamento 6 capsule al giorno. Nella prima fase, un gruppo ha assunto olio di krill, uno l’olio di pesce e uno un placebo. Dopo 4 settimane di trattamento e 8 di intervallo, ogni gruppo ha ricevuto un altro tipo di capsule per 28 giorni, e così via in modo da permettere ad ognuno di seguire la supplementazione con i due tipi di olio e con il placebo. Per ogni volontario prima e dopo ciascuna fase è stato analizzato il contenuto di Omega-3 nel plasma e nei globuli rossi. I risultati hanno mostrato, dopo ogni fase, un incremento del livello di Omega-3 sia plasmatico che eritrocitario nei soggetti che avevano ricevuto gli integratori, rispetto a quelli che avevano ingerito il placebo. Era inoltre evidente la diminuzione della concentrazione di Omega-6 nei volontari sottoposti a supplementazione. In particolare, in coloro che avevano ricevuto olio di Krill, l’aumento di Omega-3 e la diminuzione di Omega-6 era maggiore rispetto a quelli che avevano ingerito l’altro integratore La variazione dell’indice di Omega-3 dopo il consumo di olio di Krill era dello 1,04%, e quello a seguito del trattamento con olio di pesce dello 0,47%. 




Probabile ruolo della struttura fosfolipidica 


I risultati ottenuti mostrano una maggiore efficacia del supplemento di Krill rispetto a quello di pesce e quindi un miglior effetto protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari. Questo studio dunque potenzia l’ipotesi della maggiore biodisponibilità degli Omega-3 dell’olio di Krill. Sia Schuchardt, nel 2011 che Maki, nel 2009, infatti, hanno dimostrato che nel plasma la concentrazione di Omega-3 è più elevata dopo la somministrazione di olio di Krill che dopo quella di olio di pesce. Gli scienziati ipotizzano che grazie alla struttura fosfolipidica, gli Omega-3 di Krill possano essere più facilmente assorbiti e integrati nelle membrane cellulari rispetto a quelli legati ai trigliceridi. Sono necessari però altri studi per dimostrare questa tesi e chiarirne il meccanismo.




 Fonti: Ramprasath VR, Eyal I, Zchut S, Jones PJEnhanced increase of omega-3 index in healthy individuals with response to 4-week n-3 fatty acid supplementation from krill oil versus fish oil” Lipids Health Disease. 2013 Dec 5;12(1):178 Jan Philipp Schuchardt, Inga Schneider, Henrike Meyer, Juliane Neubronner,Clemens von Schacky and Andreas Hahn Incorporation of EPA and DHA into plasma phospholipids in response to different omega-3 fatty acid formulations - a comparative bioavailability study of fish oil vs. krill oil. Lipids in Health and Disease 2011, 10:145 Maki KC, Reeves MS, Farmer M, Griinari M, Berge K, Vik H, Hubacher R, Rains TM. Krill oil supplementation increases plasma concentrations of eicosapentaenoic and docosahexaenoic acids in overweight and obese men and women Nutr Res. 2009 Sep;29(9):609-15.