Speciali Omega-3

Olio di Krill: proprietà e benefici di un alleato per la salute

L’olio di krill è un alimento nutraceutico fonte di acidi grassi polinsaturi, in particolare di omega-3, ricercato per le sue proprietà benefiche per la salute. Sono noti i suoi benefici a livello cardiovascolare ma ha mostrato anche interessanti attività sulla funzione visiva e neuronale, nelle infiammazioni articolari e nella sindrome premestruale.


L’olio di krill è un integratore alimentare che si ricava a partire dal krill, un piccolo crostaceo che fa parte dello zooplancton delle fredde acque dell’antartico.

È fonte di acidi grassi polinsaturi (n-3 PUFA), in particolare EPA e DHA, fondamentali per la salute del cuore e per la prevenzione delle patologie cardiovascolari. Gli acidi grassi omega-3 in esso contenuto sono in forma di fosfolipidi, diversa da tutti gli altri oli. Questa struttura li rende ancora più assorbibili dal nostro organismo e quindi sono più efficaci a dosaggi inferiori.

L’olio di krill è inoltre fonte di astaxantina, antiossidante che preserva la qualità dell’olio e la colina, un nutriente che entra a far parte della struttura delle nostre membrane neuronali ed è implicata nella trasmissione degli impulsi nervosi ed inoltre protegge il fegato dall’accumulo di grassi.


Indice


1. Olio di krill

1.1. Cosa è il krill?

1.2. Tecniche di estrazione dell’olio di krill


2. Composizione nutrizionale

2.1. Acidi grassi nelll'olio di krill

2.2. Colina

2.3. Astaxantina

2.4. Confronto con altri oli di pesce


3. Benefici dell’olio di krill

3.1. Salute del cuore: riduzione dei lipidi nel sangue

3.2. Salute del cuore: riduzione della glicemia nel sangue

3.3. Effetti antinfiammatori 

3.4. Effetti antiossidanti

3.5. Benessere cerebrale

3.6. Benessere della pelle


4. Alleato per le donne

4.1. Sindrome premestruale

4.2. Periodo post-menopausa


5. Domande frequenti


6. Omegor Krill


7. Novità: Omegor Krill con D3


8. Fonti


Olio di krill

L’olio di krill è una sostanza che rientra nel gruppo degli integratori alimentari e che viene considerata un alimento nutraceutico a tutti gli effetti. Nel 2008, l'olio di krill è stato autorizzato come GRAS (Generally Recognized as Safe) dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense. Nel 2009 è stato approvato per essere immesso sul mercato come nuovo ingrediente alimentare nella Comunità Europea e nel 2014 anche dalla Cina.

Più recentemente, la Comunità Europea ha deciso di estendere gli usi autorizzati dell'olio di krill alle donne in gravidanza e in allattamento in quanto trattasi di un alimento sicuro e non nocivo.

In Europa quindi l’olio di krill viene classificato come novel food ovvero come nuovo ingrediente alimentare di uso non comune. Pertanto le caratteristiche dell’olio di krill e il suo apporto massimo giornaliero in EPA  e DHA sono regolamentate dalla Commissione Europea.

Nel 2017 la Commissione Europea approva, come livelli massimi di EPA e DHA combinati da olio di krill antartico ricco di fosfolipidi estratto da Euphausia superba, per la categoria degli integratori alimentari:

  • 3000 mg/giorno per la popolazione in generale.
  • 450 mg/giorno per le donne durante la gravidanza e l'allattamento.




Cosa è il krill?

L’olio di krill si ricava a partire dal krill, un insieme di piccoli crostacei marini delle Euphasiacee che vivono in acque fredde oceaniche. Il krill ha un importante ruolo nella catena alimentare dell’habitat antartico in quanto rappresenta il nutrimento di moltissimi organismi marini di dimensioni più grandi quali, ad esempio, balene, foche e pinguini.

La biomassa del krill antartico è stata stimata in circa 379 milioni di tonnellate con una produzione annuale che va da 342 a 536 milioni di tonnellate. Per garantire la sostenibilità dell'attività di pesca del krill, la Commissione per la conservazione delle risorse biologiche dell'Antartico (CCAMLR) ha fissato, nel 2018, un limite di cattura di 620.000 tonnellate all'anno. Alla fine di ogni anno l’intera pesca del krill antartico conta 250.000 tonnellate di krill. Molto al di sotto del livello di cattura regolamentato.




Tecniche di estrazione dell'olio di krill

L’olio di krill viene estratto da diverse biomasse di krill. La pesca e la lavorazione sono difficili e costose per la localizzazione estrema della zona di cattura.

Il processo di lavorazione a partire dal krill fresco avviene a bordo subito dopo la cattura. Questo perché il krill, al di fuori dall’ambiente marino, tende a degradarsi facilmente. Contiene degli enzimi particolari (enzimi proteolitici attivi) che tendono a degradare l’organismo una volta che questo si trova al di fuori dell’ambiente marino.

L’ossido di trimetilammina (TMAO) è un composto organico presente nei tessuti muscolari dei prodotti ittici, principalmente introdotto da questi tramite l’alimentazione (alghe). La TMAO nel tempo viene degradata in Trimetilammina (TMA), sostanza volatile prodotta nella fase post mortem  del prodotto ittico, responsabile del caratteristico odore sgradevole.

La TMA è praticamente assente nei tessuti muscolari del krill appena catturato. Per degradazione della TMAO viene prodotta la TMA per mezzo di reazioni biochimiche ad opera di alcuni batteri.

L’olio di krill è quindi un prodotto prezioso e ricercato, infatti:

  • la zona di pesca del krill è limitata ed estrema;
  • la pesca e la lavorazione sono difficili e costose;
  • il crostaceo deve essere lavorato entro 2-3 ore dalla cattura;
  • la resa è bassa rispetto all’olio di pesce: per questo servono quantità maggiori krill per ottenere la stessa quantità di olio ottenuta da pesce.




Composizione nutrizionale

Dal punto di vista nutrizionale, l’olio di krill è ricco di nutrienti essenziali quali acidi grassi polinsaturi n-3 (n-3 PUFA), fosfolipidi (PL), astaxantina e colina.

Il contenuto lipidico del krill va dallo 0,5% al 3,6%. A differenza dei comuni oli commestibili, l’olio di krill mostra un profilo lipidico molto diversificato che comprende non solo PUFA e PL, ma anche diacilgliceroli (DAG), monoacilgliceroli (MAG), acidi grassi liberi (FFA) e altri.

Il contenuto di lipidi è dipendente da molti fattori, come la variazione stagionale, i cambiamenti ambientali che si verificano durante l’anno, le stazioni di cattura e la maturità sessuale dei campioni di krill. Inoltre, anche le condizioni di conservazione, il processo di trasporto, il pretrattamento della materia prima influenzano la composizione lipidica dell'olio di krill estratto.




Acidi grassi nell'olio di krill

Come riportato dalla Commissione del Codex, gli acidi grassi più abbondanti nell'olio di krill sono acido miristico, acido palmitico, acido palmitoleico, acido vaccenico e acido oleico.

I più importanti però sono gli acidi grassi essenziali omega 3 (n-3 PUFA), rappresentati in dettaglio da:

  • EPA
  • DHA

Gli n-3 PUFA sono ben rappresentati negli oli di pesce e svolgono un ruolo significativo nella salute umana. I fosfolipidi (PL) presenti nell’olio di krill sono rappresentati da fosfaditilcolina (dal 44,58% al 99,80% dei PL totali) e fosfatidiletanolammina (dallo 0,20% al 24,74% dei PL totali), il che rende l’olio di krill un’ottima fonte di PL naturali. La fosfaditilcolina è una fonte importante di colina, una sostanza essenziale per la sintesi di neurotrasmettitori, processi di segnalazione a livello della membrana cellulare e trasporto di grassi.




Colina

La colina è un nutriente essenziale, ovvero il nostro organismo non è in grado di sintetizzarla in quantità sufficiente per soddisfare i propri fabbisogni.

La colina come fosfatidilcolina entra nella composizione delle membrane cellulari ed è implicata nel processo di trasmissione degli impulsi nervosi. Aumenta la concentrazione di acetilcolina cerebrale, migliorando la compromissione della memoria nei soggetti giovani così come in quelli anziani. È una ricca fonte di fosforo organico in forma direttamente assimilabile.

La colina è inoltre uno dei trasportatori preferenziali del DHA nelle cellule del sistema nervoso, dove il rilascio selettivo del DHA modula l’attività dei neurotrasmettitori (dopamina e serotonina), migliorando la memoria e l’acutezza mentale e riducendo i processi di degenerazione neurocerebrale.

La commissione Europea ha inoltre, in seguito a parere scientifico dell’EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare), approvato tre indicazioni d’uso per almeno 82,5 mg (2 cps Omegor Krill) di colina ogni 100 g (o 100 ml, o porzione) di prodotto. Ovvero: "contribuisce al normale metabolismo dell’omocisteina”, coadiuvando la normale funzione cardiaca, “contribuisce al normale metabolismo lipidico” e “contribuisce al mantenimento della normale funzione epatica”.




Astaxantina

L’astanxantina è una importante sostanza antiossidante che impreziosisce l’olio di krill. Appartiene alla famiglia delle xantofille ed è il principale carotenoide presente in alcuni animali marini e alghe.

Possiede una forte capacità antiossidante tanto da risultare 10 volte più potente di altri carotenoidi come zeaxantina, luteina, e β -carotene, e 100 volte più potente della vitamina E. L’astaxantina è responsabile del  caratteristico colore rosso scuro dell’olio di Krill.  La ritroviamo in quantità variabili da 40 a 5000 mg/kg, a seconda del materiale di krill, del metodo di estrazione.

Sulla scala ORAC (la scala che si utilizza per valutare il potenziale antiossidante di un alimento), l’olio di krill ha un valore molto elevato, 378. Questo significa che ha un potenziale antiossidante superiore a quello delle singole vitamine A ed E (circa 300 volte maggiore) e quasi 50 volte maggiore degli altri oli di pesce.




Confronto con altri oli di pesce

Confrontando l’integrazione tra olio di krill e olio di pesce, gli studi hanno dimostrato che il livello plasmatico di EPA era significativamente maggiore dopo il trattamento con olio di krill rispetto al trattamento con olio di pesce.

Dopo quattro settimane di trattamento con olio di krill è stato osservato un rimodellamento significativo del profilo lipidico del sangue rispetto all’olio di pesce. In particolare gli autori hanno riferito che oltre il 38% delle tipologie lipidiche è aumentato dopo il trattamento con krill, mentre solo il 12% è aumentato quando l’olio di pesce è stato utilizzato come integratore.

L’olio di krill è dotato di una composizione chimica unica in quanto, a differenza dell’olio di pesce, è ricco di acidi grassi omega-3 presenti in associazione ai fosfolipidi (31,13% di EPA e il 14,87% di DHA) piuttosto che ai trigliceridi (3,17% di EPA e l’1,5% di DHA) e pertanto il suo assorbimento risulta migliore.

Presenta infatti una maggiore biodisponibilità poiché i fosfolipidi sono ben assorbiti dall’intestino e sono facilmente incorporati nelle membrane cellulari, suggerendo che potrebbero, essere dotati di un profilo farmacocinetico più favorevole. I fosfolipidi sono costituiti da una parte idrofila (affine all’acqua) e una parte lipofila (affine ai grassi), per questa loro composizione strutturale sono più dispersibili nei fluidi gastrici rispetto all’olio di pesce e permettono quindi una buona tollerabilità e digeribilità migliore, evitando rigurgiti indesiderati.

Inoltre, l'integrazione con olio di krill ha il vantaggio di fornire non solo PUFA n-3, ma anche colina, che è un nutriente essenziale, poiché è necessario nella sintesi di neurotrasmettitori (acetilcolina) e fosfolipidi ed è importante nel trasporto di lipidi e riduzione dell'omocisteina.

Da non trascurare inoltre la sicurezza e la tollerabilità dell’olio di krill. Studi di tossicità confermano che l'olio di krill è ben tollerato.




Benefici dell’olio di krill

Grazie al suo particolarissimo profilo nutrizionale, l’olio di krill rappresenta un alimento benefico per il nostro organismo.

Gli acidi grassi omega-3 EPA e DHA presenti nell'olio di krill hanno mostrato diverse proprietà fisiologiche utili nella gestione di numerose disfunzioni croniche, comprese le malattie cardiovascolari, neurologiche e infiammatorie, nonché nella prevenzione del cancro e nella promozione della salute del microbiota intestinale.




Salute del cuore: riduzione dei lipidi nel sangue

È risaputo che il consumo di olio di pesce ha un effetto benefico sulle malattie cardiovascolari principalmente a per la presenza degli acidi grassi polinsaturi (n-3 PUFA) che contribuiscono alla riduzione dei livelli di lipidi nel sangue (colesterolo e trigliceridi). Le dislipidemie infatti rappresentano uno dei principali fattori di rischio delle malattie cardiovascolari.

È per questo che l'American Heart Association (AHA) raccomanda un'assunzione giornaliera di almeno 1000 mg di acidi grassi omega-3 per ridurre al minimo i fattori di rischio a queste associati. Ci sono diversi studi pre-clinici e clinici che hanno dimostrato come l’olio di krill sia in grado di intervenire sui livelli di lipidi nel sangue.

Uno studio di 8 settimane compiuto su modelli animali, ha indagato l’effetto dell’integrazione di olio di krill (1,25%, 2,5% o 5% di olio di krill) sui livelli sierici di lipidi. I risultati hanno mostrato un’effettiva riduzione del livello di lipidi nel sangue.

Ulteriori prove del ruolo protettivo dell'olio di krill nei confronti delle malattie cardiovascolari hanno concluso che negli esseri umani con livelli di trigliceridi (TG) limite o elevati (intervallo tra 150-499 mg/dL), il trattamento con olio di krill alla dose di 0.5, 1, 2 o 4 g/giorno per 6 e 12 settimane potrebbe essere efficace per ridurre i livelli di TG nel sangue.

In un altro studio è stato dimostrato come una supplementazione giornaliera di olio di krill (0.5, 1, 2 o 4 g/die) per 12 settimane in soggetti con livelli di trigliceridi limite o elevati (150- 499 mg/dl) si sia osservata una riduzione significativa dei livelli sierici di TG del 10,2%.




Salute del cuore: riduzione della glicemia nel sangue

Un altro importante fattore di rischio per le patologie cardiovascolari è il diabete di tipo 2, caratterizzato da elevati livelli di zucchero nel sangue e dalla resistenza all’insulina.

Uno studio ha evidenziato come il consumo di olio di krill alla dose di 600 mg di acidi grassi polinsaturi (n-3 PUFA) al giorno per 60 giorni riduce la glicemia a digiuno e migliora la tolleranza al glucosio in modelli animali. Una significativa riduzione della glicemia a digiuno è stata osservata anche in soggetti sani dopo il consumo di olio di krill (4 g/giorno) per 8 settimane, il che ha indicato le sue potenziali proprietà antidiabetiche.

Questi effetti benefici sono da imputarsi all’attivazione di uno specifico enzima  che partecipa alla regolazione del metabolismo del glucosio e dei lipidi.




Effetti antinfiammatori

L’olio di krill presenta effetti antinfiammatori sia in vitro che in vivo, grazie alla sua capacità di ridurre il rilascio di alcune sostanze che innescano e portano avanti il processo di infiammazione come ad esempio il fattore di necrosi tumorale α (TNF-α), e l’interleuchina-8 (IL-8).

Uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo condotto su 90 pazienti affetti da malattie cardiovascolari e/o osteoartrite e/o artrite reumatoide, ha valutato l'effetto dell'olio di krill sulla proteina C-reattiva (PCR, un marcatore dell’infiammazione) e sui sintomi artritici. I pazienti hanno ricevuto olio di krill 300 mg/die o placebo per 30 giorni.

Nonostante il breve trattamento, l'olio di krill ha ridotto significativamente i livelli di PCR anche dopo 7 giorni (circa il 20% di riduzione della PCR rispetto a un aumento di circa il 16% nel gruppo placebo), raggiungendo una riduzione più elevata (circa il 30% rispetto a un aumento dei livelli di PCR di circa il 25% nel braccio placebo) dopo 30 giorni.

Inoltre, l'olio di krill ha ridotto significativamente sintomi come dolore (del 29%), rigidità (del 20%) e compromissione funzionale (del 23%), suggerendo che una dose giornaliera di 300 mg di olio di krill potrebbe rappresentare una buona strategia per contrastare i sintomi artritici e ridurre il periodo di infiammazione.

Alcuni studi hanno poi evidenziato come l’utilizzo di miscele a base di olio di krill e batteri probiotici (come ad esempio Lactobacillus reuteri) riduca l'infiammazione intestinale attraverso la modulazione del microbiota intestinale. Questo lo rende un possibile alleato nella lotta alle malattie infiammatorie intestinali (IBD), come mostrano i risultati di uno studio in vitro in cui si è visto che l’olio di krill ha ridotto significativamente l'espressione di marcatori dell’infiammazione (IL1β e TNFα) in modo dose dipendente. Inoltre ha accelerato il processo di guarigione dall’infiammazione migliorando la capacità di alcune cellule del nostro sistema immunitario (i macrofagi) di neutralizzare batteri intestinali nocivi.

Infine l’olio di krill si è dimostrato efficace anche nel ridurre il danno della mucosa intestinale parassita-dipendente e lo squilibrio microbico intestinale indotto da infezioni parassitarie.




Effetti antiossidanti

Le proprietà antinfiammatorie si affiancano a quelle antiossidanti grazie alla presenza di astaxantina.

Lo stress ossidativo è la principale causa di molte condizioni patologiche in quanto innesca l'attivazione di importanti vie intracellulari proinfiammatorie. Ciò è particolarmente vero nei processi neurodegenerativi e nelle malattie cardiovascolari caratterizzate da disfunzione endoteliale. Prevenire l'eccessiva produzione di specie reattive dell'ossigeno (ROS) può essere una strategia promettente per gestire diverse condizioni patologiche.

Gli studi hanno mostrato come l’astaxantina è in grado di ridurre lo stress ossidativo nelle cellule nervose, aumentandone la vitalità e riducendo le sostanze che ne causano l’infiammazione. Inoltre, dato che lo stress ossidativo può essere causa anche di problemi di glicemia e insulino – resistenza, si è visto che l’astaxantina migliora la secrezione dell’insulina e l’assorbimento del glucosio da parte delle nostre cellule, contribuendo così a ridurre la glicemia.




Benessere cerebrale

Il contenuto di colina, astaxantina e acidi grassi polinsaturi (n-3 PUFA) dell’olio di krill, conferisce effetti neuroprotettivi ed effetti benefici sulla funzione cognitiva e sui processi di apprendimento e memoria.

La maggior parte delle malattie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson, sono caratterizzate da un’infiammazione cronica. In questi casi, l’utilizzo dell’olio di krill come sostanza neuroprotettiva potrebbe essere indicato. È stato dimostrato che l'astaxantina è in grado di proteggere i neuroni dallo stress ossidativo attraverso la sua capacità di agire come agente protettivo.

Importante è il contributo dei n-3 PUFA sul deterioramento cognitivo causato da diete scorrette caratterizzate da un elevato consumo di grassi. Uno studio ha mostrato come l’integrazione con olio di krill (somministrato per via orale a dosi di 100, 200 o 500 mg/kg/die) per 4 settimane a topi alimentati con diete ad alto contenuto di grassi e con deterioramento cognitivo in atto, abbia migliorato la capacità di memoria spaziale e la cognizione.




Benessere della pelle

Il contenuto di astaxantina dell’olio di krill lo rende un prezioso alleato per la nostra pelle grazie alle proprietà fotoprotettive, riparatrici del DNA, antiossidanti e antinfiammatorie.

Una revisione sistematica di studi randomizzati, controllati con placebo, in doppio cieco, ha riassunto le prove cliniche sugli effetti dell'integrazione di astaxantina sulla salute della pelle e ha mostrato come l'integrazione di astaxantina ha migliorato la struttura della pelle, l'aspetto (rughe) e il contenuto di umidità.

L'astaxantina sembra anche proteggere dai danni alla pelle indotti dai raggi UV, come mostrano alcuni risultati di studi clinici dove l'integrazione di astaxantina (da 3 a 6 mg/die) ha migliorato il fotoinvecchiamento cutaneo indotto da UV.




Alleato per le donne

L’integrazione con olio di krill potrebbe apportare benefici alle donne in termini di riduzione della sintomatologia legata alla sindrome premestruale e di riduzione di alcuni sintomi legati alla carenza di estrogeni nel periodo post menopausa.




Sindrome premestruale

La sindrome premestruale (PMS) è comunemente osservata nelle donne giovani e di mezza età. È un disturbo caratterizzato da sintomi emotivi, comportamentali e psicologici che affligge, circa il 75% delle donne durante gli anni riproduttivi.

È stato riportato che gli acidi grassi polinsaturi (PUFA n-3) possono ridurre i sintomi della sindrome premestruale. In particolare, l’olio di krill come fonte di questa tipologia di acidi grassi polinsaturi n-3, ha esercitato effetti positivi sulla gestione dei sintomi fisici ed emotivi della sindrome premestruale.

Pazienti che assumevano olio di krill durante i cicli mestruali hanno utilizzato meno antidolorifici e hanno ottenuto punteggi inferiori rispetto al gruppo di controllo nel questionario di autovalutazione per la sindrome premestruale basato sui criteri diagnostici dell'American College of Obstetricians and Gynecologists.

Inoltre, l'efficacia dell'olio di krill per la gestione della sindrome premestruale e della dismenorrea ha avuto molto più successo dell'olio di pesce. È stato ipotizzato che le prestazioni superiori dell'olio di krill siano dovute al suo profilo biomolecolare unico e alla maggiore biodisponibilità di acidi grassi polinsaturi n-3.




Periodo post-menopausa

Nel periodo dopo la menopausa, a causa della carenza di estrogeni, le donne soffrono comunemente di disfunzioni cerebrovascolari (disturbi della circolazione sanguigna nel cervello) e di problemi ossei. Per quanto riguarda le disfunzioni cerebrovascolari, queste sono spesso legate ad alterazioni di canali che controllano il flusso sanguigno cerebrale e che si alterano quando la funzione ovarica è anormale.

La somministrazione di olio di krill (182 mg EPA + 118 mg DHA al giorno) per 2 settimane ha regolato positivamente l'espressione di queste proteine canale, migliorando così la circolazione sanguigna cerebrale nei ratti ovariectomizzati (privati chirurgicamente delle ovaie).

Sempre in modelli di topo ovariectomizzati, con osteoartrite da mancanza di estrogeni, si è visto come l’integrazione con acidi grassi polinsaturi n-3 derivanti dall’olio di krill abbia migliorato significativamente la struttura della cartilagine e inibito la perdita di polisaccaridi della cartilagine articolare.

Inoltre, lo studio ha evidenziato come il risultato ottenuto sia stato migliore con la somministrazione di olio di krill rispetto all’olio di semi di lino (che apporta PUFA n-3 di origine vegetale).




Domande frequenti

1) L’olio di krill è adatto a tutti?

L’olio di krill è un integratore sicuro, è consigliabile in caso di stress, scarsa memoria, stanchezza mentale e fisica. Per chi affronta impegni professionali e sportivi intensi. Contribuisce alla normale funzione cardiaca e a mantenere un normale profilo lipidico.

2) In che formulazione è presente in commercio?

La formulazione presente in commercio è solitamente sottoforma di capsule molli (softgels).

3) Che quantità di EPA + DHA può avere l’olio di krill?

L’apporto massimo di EPA+DHA da olio di krill approvato dalla Commissione Europea nella decisione del 2009 per la categoria degli integratori alimentari era inizialmente di 200 mg di EPA+DHA, mentre a fine 2012 è stato portato a 250 mg.

Nel 2017 la Commissione Europea approva, come livelli massimi di EPA e DHA combinati da Olio di krill antartico ricco di fosfolipidi estratto da Euphausia superba, per la categoria degli integratori alimentari:

  • 3000 mg/giorno per la popolazione in generale.
  • 450 mg/giorno per le donne durante la gravidanza e l'allattamento.


4) L’olio di krill è certificato IFOS?

Attualmente l’olio di krill non ha una certificazione IFOS (Standard Internazionali per gli Oli di Pesce - International Fish Oil Standards) come gli altri oli di pesce in quanto i parametri misurati con questa certificazione non sono applicabili all’olio di krill.

Gli oli di krill sono regolamentati dalla normativa europea come Novel food, ovvero nuovi alimenti, autorizzati solo qualche anno fa per il consumo umano come integratori alimentari. Questa normativa stabilisce i requisiti minimi di purezza, freschezza e concentrazione di EPA e DHA da olio di Krill.


Omegor Krill

L’olio di krill può essere assunto con OMEGOR® Krill, integratore alimentare di olio di krill ricavato esclusivamente da krill antartico del genere Euphausia superba, pescato nei grossi banchi di superficie all'interno dell'area 48. La pesca e la lavorazione sono difficili e costose per la localizzazione estrema della zona di cattura.

Omegor Krill è un prodotto che deriva da un  processo controllato e standardizzato dalla cattura alla produzione delle capsule. Il crostaceo viene lavorato entro 2-3 ore dalla cattura. Questo è un fattore determinante per la qualità finale dell’olio.

L’olio contenuto in Omegor Krill, che di partenza contiene livelli molto bassi di TMA e TMAO, viene sottoposto a due passaggi di lavorazione: una prima fase di purificazione dove vengono rimossi i sali e i residui di TMAO dando un olio meno viscoso e privo d'odori sgradevoli; segue una seconda fase di concentrazione delle frazioni fosfolipidiche e omega-3.

Omegor Krill, grazie a tecnologie di produzione innovative, contiene un olio ancora più concentrato in  fosfolipidi, colina, omega-3 EPA e DHA e astaxantina rispetto alla precedente generazione di oli di krill.


Caratteristiche e benefici di Omegor Krill

Omegor Krill

OMEGOR® Krill è quindi un integratore di olio di krill concentrato, purificato, senza ritorno di gusto. Le capsule sono di piccole dimensioni, quindi facili da deglutire e sono piacevolmente aromatizzate alla vaniglia.

E’ particolarmente adatto agli sportivi e a chi conduce uno stile di vita impegnato ed intenso

La dose consigliata è da 2 a 6 capsule al giorno prima di un pasto principale e nella prima parte della giornata (colazione o pranzo). In gravidanza ed allattamento si raccomandano fino a 3 capsule al giorno.

Due capsule al giorno di OMEGOR® Krill apportano 1180 mg di olio da Krill antartico - Euphausia superba; con un contenuto in fosfolipidi totali intorno al 56%, 82.6 mg di colina, EPA+DHA 260 mg e 100 µg di astaxantina.

Queste caratteristiche gli permettono, di soddisfare tutti i claim approvati dall’EFSA. Nello specifico:

  • Gli acidi grassi omega-3 EPA e DHA contribuiscono alla normale funzione cardiaca con un’assunzione giornaliera di 250 mg (2 capsule di Omegor Krill).
  • Il DHA contribuisce al mantenimento delle normali funzioni cerebrali e della capacità visiva  con l’assunzione giornaliera di 250 mg (6 capsule di Omegor krill).
  • La colina contribuisce al fisiologico metabolismo dei lipidi, aiuta il regolare funzionamento del metabolismo dell’omocisteinae contribuisce al mantenimento della funzione epatica (2 capsule di Omegor Krill).



Certificazioni e garanzie di qualità di Omegor Krill

OMEGOR® Krill è certificato Friend of the Sea: certificazione che garantisce la qualità dei prodotti ittici e facilita le attività di acquacoltura verso una pesca sostenibile.

Inoltre utilizziamo per il packaging solo carta da fonti responsabili: Forest Stewardship Council - FSC che identifica i prodotti contenenti legno-carta provenienti da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.

OMEGOR® Krill è confezionato in blister, garanzia di qualità fino al confezionamento. Le capsule confezionate in blister sono protette singolarmente da gas (aria) e umidità, garantendo la freschezza di ogni singola unità di prodotto e quindi la sua qualità. Vengono a contatto con l’ambiente esterno solo qualche istante prima di essere inghiottite. Il confezionamento in blister permette di ridurre al minimo la possibilità di ossidazione degli acidi grassi.

Il barattolo al contrario viene aperto più volte per assumere l’integratore e perciò tutte le unità di prodotto vengono a contatto con l’ambiente ripetutamente. L’ultima capsula del barattolo sarà più ossidata della prima.

 


Omegor Krill con D3

Omegor Krill con D3Da oggi, prova anche la nuova formulazione, OMEGOR® Krill con D3, l'integratore alimentare di olio di krill che contiene naturalmente fosfolipidi, colina, omega-3 EPA/DHA e astaxantina, con l'aggiunta di vitamina D, per il sostegno del sistema immunitario.

 

 

 

Fonti

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